Francesco è l’uomo universale; in vita egli parlava a tutti, dotti e ignoranti, perfino, secondo la leggenda francescana, agli uccelli e al lupo. Di Francesco non si può parlare se non “francescanamente”, in maniera semplice, diretta e, se possibile, poetica. È nota la domanda che frate Masseo rivolse un giorno a bruciapelo a Francesco: «Perché tutti a te? Perché tutto il mondo corre dietro a te?». L’interrogativo si pone oggi con più ragione di allora, perché il mondo che va dietro al santo, non è più, come al tempo di frate Masseo, il piccolo mondo dell’Italia centrale, ma letteralmente tutto il mondo, compresi molti non credenti o credenti di altre religioni.
«Credi tu? A più riprese Gesù rivolge questa domanda. Lo chiede al cieco nato: “Credi tu nel Figlio dell’uomo?”; a Marta che piange il fratello Lazzaro morto dice: “Chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?”, e alla sua esitazione dinanzi all’ordine di aprire la tomba ribadisce: “Non ti ho detto che se tu credi, vedrai la gloria di Dio?”. L’uso del singolare “tu” in questi casi è significativo; dice da solo che la fede è un atto personalissimo; non si può credere che “in prima persona”. Nella nostra epoca la fede appare sempre più una decisione personale che l’adulto è chiamato a prendere e a rinnovare, scoprendone in sé, oltre che nella parola di Dio e nell’autorità della Chiesa, le motivazioni profonde e la bellezza. Questa è l’esigenza alla quale mi sono sforzato di rispondere, ogni volta che ho avuto l’occasione di toccare il tema della fede nelle mie prediche e nei miei scritti » (dalla Premessa). Il libro propone le pagine più significative dedicate da padre Cantalamessa all’argomento “fede” nel corso degli anni. Pagine ricche di conoscenza biblica e sapienza spirituale, in grado di suscitare in chi legge sentimenti di luminosità interiore e di gioia, la «gioia che proviene dalla fede» (Fil 1,25).
Un testo sul messaggio spirituale della Lettera ai Romani.
È una edizione economica, in brossura, de Il mistero del Natale che padre Raniero Cantalamessa ha pubblicato con Àncora nel 2001, con una nuova premessa e con il pregio di concentrare in un piccolo libro due serie di meditazioni sul mistero del Natale e dell’Incarnazione, tenute originariamente alla Casa Pontificia alla presenza di papa Giovanni Paolo II. Nella prima serie si medita sugli eventi dell’infanzia di Cristo, mentre nella seconda serie sull’insieme dei “Vangeli dell’infanzia”, alla luce di tre parole-chiave: gioia, umiltà, silenzio. Poche pagine dense di signifi cato per scoprire la vera luce e la vera gioia che il Natale porta con sé.
«Sono riunite in questo volumetto le meditazioni mai pubblicate tenute alla Casa Pontificia, in presenza del Papa, durante l’Anno Giubilare del 2000 e la Quaresima del 2001. Esso completa la serie di volumi su “I misteri di Cristo nella vita della Chiesa”, comprendente il mistero del Natale, del battesimo di Cristo, della Trasfigurazione, della parola di Dio, della Pasqua e della Pentecoste. Anche la Trinità infatti è un mistero “di Cristo”, nel senso che è stato lui a rivelarcela e lui stesso è parte di essa.
Mi ha incoraggiato a portare queste riflessioni fuori delle aule della Casa Pontificia la benevolenza del Sommo Pontefice che spesso, dopo aver ascoltato la predica, mi ha chiesto di fargli avere il testo per poterlo rileggere e anche la convinzione espressami da qualche cardinale secondo cui esse possono servire per sviluppare anche tra i laici quella spiritualità trinitaria di cui si avverte sempre più acutamente la necessità nella Chiesa…
Nella lettera Novo millennio ineunte, papa Giovanni Paolo II parla di una “misura alta” della santità cristiana e io mi sono sforzato di mostrare come proprio la Trinità è questa misura alta. Anche il vibrante invito che risuona in quella lettera: Duc in altum, prendi il largo, l’ho applicato alla Trinità, convinto della necessità di dare alla vita cristiana un respiro e un orizzonte sempre più chiaramente trinitari. Dati i frequenti riferimenti ad alcune celebri rappresentazioni della Trinità nell’arte, sono state inserite quattro tavole a colori che dovrebbero favorire la contemplazione del mistero, come è nella natura dell’icona» (dall’Introduzione di p. Raniero Cantalamessa).
INDICE:
1. La Trinità nella spiritualità orientale
2. La Trinità nella visione occidentale –
3. La dinamica trinitaria della preghiera cristiana –
4. Contemplando la Trinità, vincere l’odiosa ipocrisia del mondo –
5. Contemplando la trinità, vincere il fascino della falsa bellezza –
6. Contemplare la Trinità per costruire la comunione –
7. Contemplando la Trinità tendere all’eternità.
Per sapere chi siamo occorre tornare sempre alla croce di Cristo. La contemplazione del crocifisso ha segnato la fede, la vita e la pietà del popolo cristiano. Le riflessioni proposte sono i commenti alla lettura della passione, tenuti dall'autore nella basilica di san Pietro, alla presenza del papa, durante la liturgia del Venerdì santo. Costituiscono una prolungata e amorosa meditazione sul mistero della croce. Ideali stazioni di una via crucis, che invitano alla contemplazione, all'adorazione, alla sequela.
Le meditazioni qui raccolte presentano il mistero della Pentecoste partendo dalla lettura che Luca ne fa negli Atti, Giovanni nel suo Vangelo e Paolo nelle sue Lettere.
Mettendo insieme i loro punti di vista diversi e complementari, si ottiene un'immagine per così dire tridimensionale dell'evento dello Spirito Santo.
Ogni capitolo comprende una riflessione biblica e teologica su Maria e un'applicazione pratica alla Chiesa e a ogni anima credente. Oltre che per la lettura e l'edificazione personale, il libro può servire come traccia per ritiri ed esercizi spirituali e come sussidio per un rinnovamento della predicazione sulla Madonna.
Vi sono due modi di considerare la morte: un modo sapienzale che la Bibbia ha in comune con altre realtà, come la filosofia, le religioni, la poesia, e un modo misterico o pasquale che è proprio ed esclusivo del cristianesimo. Nel primo modo, si ha un morte pedagoga; nel secondo, una morte mistagoga, nel senso che introduce nel mistero ed è parte essa stessa del mistero cristiano. Queste due prospettive sulla morte vengono illustrate dall'Autore nelle loro implicazioni esistenziali, ascetiche e pastorali per l'uomo d'oggi. L'intento è di far passare anche il discorso sulla morte attraverso un rinnovamento "nello spirito".
E' stato scritto che «se c'è un problema dell'obbedienza oggi, esso non è quello della docilità diretta allo Spirito Santo ma piuttosto quello della sottomissione a una gerarchia, a una legge e a un'autorità umanamente espresse». Ciò è vero. Ma è proprio per rendere di nuovo possibile e fiorente, nella Chiesa, tale obbedienza concreta alla legge e ai superiori, che dobbiamo ripartire dall'obbedienza allo Spirito e a Dio!
Dalla Premessa:
La parola di Dio "viva ed eterna", inesauribile ha ancora qualcosa da dire di nuovo sulla povertà. Proiettiamo allora parole di Dio come fasci di luce sulla nostra realtà; facciamole roteare come spade fiammeggianti, o come fari che nella notte perlustrano il mare tratto a tratto.
Questo libretto sul celibato e la verginità per il Regno si propone di aiutare a creare forti motivazioni su cui poggiare la propria scelta di castità. Esso attinge ai testi del Nuovo Testamento e tiene conto delle problematiche e delle obiezioni proprie dell’epoca in cui viviamo.