Questo volume raccoglie l'intera produzione poetica di Giorgio Caproni, compresa "Res Amissa", uscita postuma nel 1991 a cura di Giorgio Agamben. È dunque possibile cogliere nella sua interezza una delle più importanti esperienze del Novecento. Il dato essenziale della modernità di Caproni osserva Geno Pampaloni in uno dei numerosi contributi raccolti nell'antologia critica in appendice - è quella sua particolare musica cui si deve la naturalezza con la quale il poeta passa, senza mutar voce, dal quotidiano all'astratto, dal colore al disegno, dal colloquiale all'epigrafico, dal domestico al metafisico.
Progettato da Caproni stesso pochi anni prima della sua scomparsa, il libro offre una scelta delle sue traduzioni poetiche da autori francesi e spagnoli: Apollinaire, Char, Frenaud, Prevert, Verlaine, Cadou, Henry Thomas, De Vieu, Hugo, Baudleire, Garcìa Lorca e Machado. Il volume, introdotto da una presentazione di Pier Vincenzo Mengaldo, è accompagnato da una nota ai testi del curatore in cui si individuano le più importanti varianti di traduzioni e le scelte che le hanno motivate e si integrano le versioni con le notizie relative alla loro prima apparizione e alle sedi in cui furono pubblicate.