In quest'opera, ricchissima di spunti che spaziano dalla storia sociale a quella del pensiero politico e storiografico, Nerone non è più il folle tiranno descritto nelle pagine immortali di Tacito e Svetonio, ma assurge a modello di optimus princeps. Questa metamorfosi deriva da una radicale revisione storiografica del giudizio sul principato di Nerone, alternativa a quella della tradizione e immediatamente utilizzabile nel vivo della polemica politica dei tempi dell'autore. Nell'encomium la riflessione sul passato si interseca esplicitamente con la sfera del presente, e il giudizio storico si muta di continuo in giudizio politico sull'attualità.