La Sindone è stata oggetto di culto negli ultimi settecento anni o quasi. La sua storia precedente è, però, molto dubbia e controversa: le ipotesi di storici e scienziati circa la sua provenienza e l'autenticità si sono intrecciate negli ultimi decenni, non sempre in modo convincente. Per inquadrare il problema è necessario partire da lontano, ossia dal culto delle immagini e delle reliquie cristiche, centrale nell'età medievale a Bisanzio e in Occidente. Soltanto questo consentirà di riportare il dibattito sulla Sindone alla dimensione storica cui appartiene, oltre ogni pregiudizio, soprattutto quello che contrappone scienziati e credenti nel ritenere "autentica" o meno la reliquia. Fede e scienza non sono contrapposte: stanno, molto semplicemente, su piani differenti. La fede non ha bisogno di riprove scientifiche, la scienza ha a sua volta come scopo lo studio sistematico e razionale della natura. "Sindonisti e antisindonisti continuino pure a studiare, magari in spirito di concordia e di collaborazione, la reliquia di Torino - scrivono gli autori - nell'intento di provarne o di negarne quanto meno l'identità: ma non perdano di vista il nucleo essenziale del problema, cioè che i motivi della loro rispettiva attenzione rispetto a essa sono inconciliabili non in quanto opposti, bensì in quanto estranei. Continuare nella contesa è un dialogo tra sordi obiettivamente piuttosto patetico".
Questo libro ricorda volentieri un samizdat, una di quelle pubblicazioni clandestine circolanti nell'Unione Sovietica del secondo dopoguerra che si poteva trattenere per breve tempo, magari per una sola notte, passata in bianco immersi nella lettura. Con questo non si vuol certo dire che Franco Cardini abbia subito una qualche forma di censura, meno che mai politica (o forse sì, ma questo è da vedere). Questo libro, in realtà, nasce da una profonda e spassionata riflessione sui meccanismi che nel nostro Paese bloccano la circolazione delle idee e la corretta informazione. "Arianna infida", dunque, è il tentativo di riprendere il bandolo di una matassa che si è persa nelle cento o mille bugie che ci vengono propinate ogni giorno, tanto sulla storia remota o recente, quanto sugli eventi che accadono ai giorni nostri. In queste pagine Franco Cardini denuncia alcuni mali che ci affiggono: del nostro essere europei, in un'Europa che, a dispetto delle proprie radici ebraico-cristiane, appare condizionata da lobbies economico-finanziarie e da teoremi come quello neoconservatore sull'esportazione della democrazia; del nostro essere italiani, in un'Italia assediata da circhi di nani e ballerine, bugie e prevaricazioni tanto culturali quanto politiche; del nostro essere affacciati sul Mediterraneo, crogiolo di culture di cui continuiamo ostinatamente a disinteressarci accontentandoci della vulgata ufficiale.