Un percorso attraverso i Salmi, mettendo al centro questa problematica, ci consente di scrutare/il mistero dell'animo umano che è costituito essenzialmente da questa fondamentale domanda che è la stessa per l'uomo di ieri e di oggi: è il tema dell'idolatria e dell'ateismo nei Salmi. L'ateismo è infatti una realtà che non riguarda solo i non credenti, ma in qualche modo lambisce anche l'anima del credente. Ecco allora la coraggiosa affermazione in alcuni Salmi circa l'assenza o lontananza di Dio lamentata, sofferta e perfino rimproverata a Dio stesso nella preghiera, tanto da apparire quasi il suo contrario. Un percorso a tappe, un viaggio faticoso, talvolta doloroso, che si conclude con una esperienza decisiva: l'esperienza viva, forte e dolcissima di una trascendente Presenza che dà certezza, solidità e gioia all'avventura umana.
Ma è proprio vero che in Gesù non c'è posto per la tenerezza? È proprio vero che l'amore autentico, maturo, deve ignorare il sentimento, guardarlo con diffidenza? Gesù non ha paura di manifestare la sua tenerezza. Egli si coinvolge visceralmente nel vissuto degli uomini. Per questo la sua tenerezza si sposa, paradossalmente, anche con l'indignazione. Ma tutto, tenerezza e indignazione, è in Lui manifestazione della passione di Dio per l'uomo.