Giuseppe Berto, José Saramago, Eric- Emmanuel Schmitt, Erri De Luca... Nella letteratura recente molti autori si sono cimentati con la figura di Gesù. Spesso la loro teologia è approssimativa o disinvolta, ma in molti casi non si può loro negare la capacità di restituirci un Gesù vivo, ricco di umanità e profondo conoscitore delle anime; e ciò in un linguaggio moderno, accessibile a tutti noi. La letteratura può così essere un eccellente strumento per presentare
un Gesù dal volto umano, autentico e affascinante, nel quale possiamo scoprire la nostra dignità e la nostra vocazione.
Questo volume presenta il risultato di un lungo studio di ventisette autori contemporanei – poeti, narratori, saggisti – condotto per conoscerne la cristologia, senza trascurarne l’aspetto letterario.
L'autore
Ferdinando Castelli S.J. Già docente di letteratura e cristianesimo presso l’Istituto di scienze religiose della Pontificia Università Gregoriana, Ferdinando Castelli, gesuita, è stato redattore de «La Civiltà Cattolica» per il settore letterario. La preparazione umanistica, filosofica e teologica lo annovera fra i critici più attenti che militino in campo cattolico. Nei suoi saggi critici è particolarmente attento a cogliere l’anima profonda degli scrittori e il loro senso religioso, nascosto
in pagine inquietanti e dissacranti. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Letteratura dell’inquietudine (1963), Sei profeti per il nostro tempo (1972), I cavalieri del nulla (1977), Volti della contestazione. Strindberg, Péguy, Papini, Camus, Mishima, Kerouac, Böll (1978), In nome dell’uomo (1980) e Carlo Bo. Una vita per la letteratura (1996). Citazione a sé meritano i tre volumi dal titolo Volti di Gesù nella letteratura moderna (1987, 1990, 1995), nei quali padre Castelli è impegnato a “leggere” il volto di Gesù negli scritti, a volte limpidi a volte tortuosi, degli scrittori più rappresentativi del nostro tempo. Nel grembo dell’ignoto. La letteratura moderna come ricerca dell’Assoluto (2001) è un’indagine sulla ricerca
di Dio da parte di alcuni noti autori contemporanei.
Il secondo volume completa l’analisi di firme illustri del teatro, della narrativa, della poesia tra fine Ottocento e pieno Novecento per mettere in luce che la tensione verso un Assoluto in cui credere, e dal quale la nostra esistenza tragga senso, costituisce il “motore” di ogni attività letteraria.
Il libro raccoglie saggi su Henrik Ibsen, Johan August Strindberg, Vladimir Solov’ëv, Maksim Gor’kij, Gilbert Keith Chesterton, André Gide e François Mauriac, Raïssa Maritain, Julien Green, Jacques Maritain, John Ronald Reuel Tolkien, Isaak B. Singer, Dino Buzzati, Carlo Bo, Giorgio Caproni, tutti autori che si sforzano di penetrare il mistero dell’anima umana e di ghermirne i fremiti e i segreti, ricorrendo anche al sentimento e all’immaginazione.
Ferdinando Castelli S.J. Già docente di letteratura e cristianesimo presso l’Istituto di scienze religiose della Pontificia Università Gregoriana, Ferdinando Castelli, gesuita, è stato redattore de «La Civiltà Cattolica» per il settore letterario. La preparazione umanistica, filosofica e teologica lo annovera fra i critici più attenti che militino in campo cattolico. Nei suoi saggi critici egli è particolarmente attento a cogliere l’anima profonda degli scrittori e il loro senso religioso, nascosto in pagine inquietanti e dissacranti. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Letteratura dell’inquietudine (1963), Sei profeti per il nostro tempo (1972), I cavalieri del nulla (1977), Volti della contestazione. Strindberg, Péguy, Papini, Camus, Mishima, Kerouac, Böll (1978), In nome dell’uomo (1980) e Carlo Bo. Una vita per la letteratura (1996). Citazione a sé meritano i tre volumi dal titolo Volti di Gesù nella letteratura moderna (1987, 1990, 1995), nei quali padre Castelli è impegnato a “leggere” il volto di Gesù negli scritti, a volte limpidi a volte tortuosi, degli scrittori più rappresentativi del nostro tempo. Nel grembo dell’ignoto. La letteratura moderna come ricerca dell’As soluto (2001) è un’indagine sulla ricerca di Dio da parte di alcuni noti autori contemporanei.
Undici splendidi ritratti di firme illustri della narrativa, del teatro, della poesia tra fine Ottocento e pieno Novecento arricchiti di citazioni, di note e di saggi. Cominciando con la figura di Paul Verlaine, i cui vagabondaggi esistenziali e artistici altro non furono che una confusa, quanto appassionata, ricerca d’amore; di Joris-Karl Huysmans, convertitosi, cinquantenne, al cattolicesimo; di san Juan de la Cruz e di Ernest Hemingway, ambedue cantori della morte; di Eduardo De Filippo, di Antoine de Saint-Exupéry, Vasilij Semënovic Grossman, Eugène Ionesco, Friedrich Dürrenmatt, Stefano Jacomuzzi e Flannery O’Connor, ambedue tesi al «punto Omega» della loro realtà di credenti e di scrittori in modo inedito e sorprendente.
Già docente di letteratura e cristianesimo presso l’Istituto di scienze religiose della Pontificia Università Gregoriana, Ferdinando Castelli, gesuita, è redattore de «La Civiltà Cattolica» per il settore letterario. La vasta preparazione umanistica, filosofica e teologica lo annovera fra i critici più attenti che militino in campo cattolico. Oltre agli studi su Umberto Eco, Elsa Morante, Vasilij Grossman, Antoine de Saint-Exupéry, Michel Tournier, Flannery O’Connor, Eugène Ionesco, tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Letteratura dell’inquietudine (1963), Sei profeti per il nostro tempo (1972), I cavalieri del nulla (1977), Volti della contestazione. Strindberg, Péguy, Papini, Camus, Mishima, Kerouac, Böll (1978), In nome dell’uomo (1980), Carlo Bo. Una vita per la letteratura (1996). Citazione a sé meritano i tre volumi de I volti di Gesù nella letteratura moderna (1987, 1990, 1995), che furono il coronamento di un progetto accarezzato a lungo da padre Castelli: “leggere” il volto di Gesù negli scritti, a volte limpidi, a volte tortuosi, degli autori più rappresentativi della nostra epoca.