Confinato da 35 anni in un manicomio, libero solo di rinchiudersi in un supermercato a comprare cose, Nicola ha abbandonato alla sua tragica normalità una società che non si chiede più niente, e forse per questo pensa di potersi salvare. "Nel momento in cui ci si domanda il significato e il valore della vita, si è malati" diceva Sigmund Freud.
Nel cinema di Ascanio Celestini ritroviamo il magico filo rosso di una narrazione che, dal teatro alla letteratura, recupera lucidamente i problemi di tutti noi e li illumina di una luce diversa, inchiodati alla semplicità di una parola.
La pecora nera diventa la storia di un'Italia rimasta immobile nel tempo, rinchiusa nel mito intoccabile dei "favolosi anni sessanta". Un paese che si smarrisce per mancanza di coraggio, che chiude i manicomi ma non smette di aver paura del buio.
Perché per la paura del buio si può ancora morire.
Specifiche tecniche
Titolo originale: La pecora nera
Durata: 93'-
Produzione: Italia
Anno: 2010
Formato video: 16/9 1.85:1
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1; Italiano stereo 2.0
Sottotitoli: Italiano per non udenti –
Tipo DVD: dvd 9
Contenuti speciali: Trailer. Parlavi alla luna - Storie dal film La pecora nera (60')
"Parole sante", il primo film di Ascanio Celestini, racconta le storie e le vite dei lavoratori dell'Atesia di Roma, società leader nei call center. Sono loro, i lavoratori precari con stipendi da 500 euro al mese e nessuna certezza, i protagonisti della denuncia di Celestini, con le loro facce, le loro parole, le loro rabbie. "Il film l'ho fatto per dire che il lavoro precario non esiste. Esiste il lavoro illegale, quello dove si assumono lavoratori a tempo determinato con contratti che non rispettano la legge, nemmeno la famigerata 30. E di questi lavoratori ce ne sono - le cifre sono vaghe - dai 2 ai 4 milioni... I sindacati di sinistra sull'Atesia hanno preferito mediare piuttosto che usarla come un laboratorio. Perché la scelta dei lavoratori di autorganizzarsi e ribellarsi è importante. Hanno dimostrato che alzare la testa si può, hanno fatto ciò che dovremmo fare tutti. Ricostruire la legalità a partire da noi, dalle nostre vite, senza delegare nulla, consapevoli dei diritti e della dignità della tua vita e di quella degli altri."