Le geografie conosciute e frequentate subiscono una continua modificazione nel corso del tempo: nel Settecento, ad esempio, Sud significa solo la stretta striscia d'Africa che si affaccia sul Mediterraneo, mentre in epoca colonialista tutto il Continente Nero è passato al setaccio, prima delle avventure antartiche in voga nel Novecento; così si dilatano anche le altre parti del pianeta visitate dagli italiani (l'America si riempie poco a poco, l'Australia è conosciuta per ultima). Cambia la concezione del viaggio, dall'esplorazione solitaria, alla missione scientifica organizzata, fino al viaggio borghese dominato dalla voga della "passeggiata". Cambiano i mezzi di trasporto: se Andreani sale in cielo su un areostato, nel Settecento c'è la carrozza, e nell'Ottocento compaiono la bicicletta e il treno, "orribile mostro" cantato da Carducci. Una sezione dell'antologia è dedicata all'Italia: non è affatto vero che gli italiani non conoscono il proprio paese, né che sono stati viaggiatori pigri. L'antologia (che conta una sessantina di autori) presenta testi non solo letterari, perché a scrivere di viaggio sono stati certo grandi scrittori, ma anche scienziati, religiosi, diplomatici, politici, militari, avventurieri e spie, giornalisti, e persino personaggi semplici, autori di ricordi sorprendenti nella loro ingenuità. Il cappello introduttivo dei brani ne presenta l'autore, inserendo il testo nella tradizione specifica e fornendo indicazioni su altre opere e su altri viaggiatori.
Anna Maria Ortese, caso letterario a 23 anni con "Angelici dolori", autrice degli impietosi racconti de "Il mare non bagna Napoli", sognatrice dal carattere ombroso e donna sempre insoddisfatta, per seguire la sua prepotente vocazione letteraria si è scelta una vita raminga, trascorsa in solitudine e miseria. Luca Clerici ha costruito la biografia con paziente lavoro di ricerca durato diversi anni: da un lato intervistando i testimoni, dall'altro verificando affermazioni disseminate dalla scrittrice nelle interviste, nell'opera narrativa (la cui componente autobiografica è fortissima) e negli oltre 500 articoli giornalistici dispersi che Clerici ha ritrovato. Particolare attenzione è dedicata anche alla ricostruzione dei luoghi.
"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre 'Andiamo', e non sanno perché. (...) Che nobili storie, viaggiatori incredibili, nei vostri occhi profondi come il mare! Su, dei vostri ricordi mostrateci gli scrigni, gli splendidi gioielli fatti d'etere e d'astri! Senza vele o vapore vogliamo navigare! Per alleviare il tedio delle nostre prigioni, sui nostri spiriti, tesi come tele, esponete gli squarci d'orizzonte della vostra memoria! Che avete visto, diteci?" (Charles Baudelaire). "Uomo occidentale, la tua paura dell'Oriente è paura di dormire o di svegliarti?" (Antonio Machado)