Oggi Dio è ancora incarnato o è solo ultraterreno, trascendente, mistico? Cosa significa in concreto l'Incarnazione? È solo una bella parola teologica? Un'allusione al momento della nascita di Gesù avvenuta duemila anni fa ma poi esaurita, quando Gesù è salito ("volatilizzato...") in cielo? Può sembrare una indagine riservata a dottrine teologiche, invece si tratta di qualcosa che ha un grande impatto con il mondo reale, con il quotidiano. Spesso infatti si interpreta la vita cristiana con le devozioni o rifugiarsi nel Dio che sta nei cieli, dimenticando che la vita spirituale ci coinvolge necessariamente in questo mondo e contribuisce a portarlo al bene. Molti fedeli si impegnano ad amare Dio ma finiscono per trascurare l'amore concreto al prossimo o considerandolo un optional secondario a addirittura superfluo. Come e cosa fare? La Comunità di Caresto ci guida attraverso le sue semplici meditazioni a comprendere e praticare l'incarnazione di Dio nella nostra vita cristiana di tutti i giorni.
"Quando sono debole, è allora che sono forte" dice san Paolo (2Cor 12,10). La visione cristiana offre un'originale e nuova prospettiva: il Dio apparentemente debole, il Crocefisso, appunto. È una prospettiva che richiede un pensiero approfondito che non è immediatamente comprensibile. Come metterla in pratica? La Comunità di Caresto ci guida attraverso le sue semplici meditazioni a comprendere in prima persona i pericoli dell'onnipotenza nella nostra vita cristiana.
Essere impeccabili o amare? Qual è il vero cuore del cristianesimo? È chiaro che essere senza peccati è troppo poco: saremo giudicati sull'amore. La Comunità di Caresto - da oltre quarant'anni al servizio della famiglia e di chi voglia approfondire la propria spiritualità con incontri e ritiri spirituali aperti a tutti - ha messo a punto un piccolo libro per meditare su vari punti nodali del nostro essere cristiani come: i nostri talenti; significato dei divieti; perdita del senso del peccato; il peccato più trascurato: non fare il bene; condizionamenti vecchi e nuovi; la schiavitù dell'apparire perfetti.