Un memoir caldo e divertente. Carlo Conti, star della tv generalista ed eroe della normalità, per la prima volta si racconta. Conti è padre maturo e ultracinquantenne di un figlio, Matteo, nato l'8 febbraio 2014 a Firenze. E lui, noto per essere molto riservato sulla sua vita privata, in questo libro racconta le allegre peripezie della sua nuova coinvolgente condizione. "Ci chiacchiero, gli dico i risultati della Fiorentina, gli ripeto: 'Si dice babbo, non papà'". E tutto senza poter contare su un modello di paternità perché Carlo è cresciuto senza il padre, morto quando aveva 18 mesi. Questo è lo sfondo emozionante e toccante della sua storia. Carlo non ha alcun ricordo, se non fotografico, dell'immagine paterna. A lui la madre, da poco scomparsa, ha fatto da madre e da padre. Un libro di grande umanità, col tocco leggero e popolare di Carlo Conti, sulla sua storia di figlio e di padre e, in generale, sul rapporto tra genitori e figli oggi.
La fotografia di una generazione, quella di normali ragazzi nati negli anni Sessanta. Come lo è Carlo Conti, il popolare conduttore amato da grandi platee televisive, giunto al traguardo dei suoi primi cinquant'anni. Tra memoria comune e nostalgia privata, Carlo Conti questa volta racconta di sé e ripercorre la sua vita, componendo un ritratto leggero, divertente, condiviso. I suoi ricordi privati sono memoria collettiva. Come le figurine si possono scambiare in un infinito gioco di società, sono i ricordi di tutti, perché Conti è uno straordinario sensore della memoria collettiva nella sua versione più rara, la normalità. Conti è ancora un "ragazzo" normale che ha il senso del limite e soprattutto la consapevolezza che da ciò che fa, con serietà e con passione, non dipende la sopravvivenza di un uomo, come invece dalle mani di un chirurgo, ma al massimo di un punto di share. Uno dei suoi pregi è proprio quello di ricondurre tutto a estrema semplicità, e questo lo rende un comunicatore in grado di parlare a così tanta gente. Ecco allora un vademecum per i ragazzi d'oggi, prezioso per conoscere meglio e meglio comprendere i gusti e le fisime dei loro genitori. Il primo catalogo delle passioni di chi aveva vent'anni negli anni Ottanta.