In questo libro si vuole introdurre un concetto, quello di area traumatica, che si pone come possibile orientamento per individuare il cammino percorso nella cura e quello ancora da percorrere, e quindi fornire una bussola orientativa a tutti gli operatori. E' possibile fare un bilancio della situazione della psichiatria in Italia non tanto sul piano delle leggi o della organizzazione sanitaria e sociale, ma sulla base di quanto avvenuto in questi anni e avviene tuttora nei vissuti, nelle idee, nei modi di sentire degli operatori psichiatrici? E' possibile chiedersi che cosa sia cambiato nell'animo e nella mente, nella formazione mentale e scientifica, dopo tanti anni di lavoro e di profonde trasformazioni? Se da un lato i successi sono imponenti - chiusura dei manicomi, realizzazione di residenze, centri, inserimenti professionali, progressi farmacologici e psicoterapici - dall'altro la psicosi e alcuni disturbi della personalita - in particolare il disturbo borderline - sembrano sottrarsi ostinatamente a una loro riduzione a una prassi consolidata e condivisa...
i soggetti borderline" vivono una condizione continua e penosa di insoddisfazione, non si calano mai nella realta e nel momento presente: sfuggono a se stessi, sono "dissociati" da se stessi. " I PAZIENTI CHE SOFFRONO DI QUELLA CONDIZIONE CHE GLI PSICHIATRI DEFINISCONO BORDERLINE", SONO INDIVIDUI CHE PROVANO UN CONTINUO STATO DI ANSIA, DI INSODDISFAZIONE, DI INCERTEZZA: SONO SOGGETTI CHE VIVONO IN UN MONDO "LIMINALE", DI PASSAGGIO; SONO ETERNAMENTE NAUFRAGHI E INSICURI, SONO VITTIME DI SBALZI DI UMORE, NON SANNO CONTROLLARE IL PROPRIO STATO CARATTERIALE E PERCEPISCONO SH E LA REALTA IN MODO TRAUMATICO. QUI SONO PRESENTATE ALCUNE DELLE METODOLOGIE DI CURA CHE, OGGI, CERCANO DI PORRE RIMEDIO A TA"