All’inizio del cap. 20, il testo giovanneo presenta una dettagliata descrizione della visita compiuta alla tomba di Cristo da parte di due suoi discepoli, Pietro e «il discepolo che Gesù amava» (cfr. Gv 20,3­10). Questo racconto, che può senz’altro essere definito l’ultimo evento storico della vita di Gesù Cristo, riporta alcune informazioni determinanti per la decisione che prenderà il giovane discepolo che accompagna Pietro. Infatti, dopo l’attenta verifica dello stato della tomba in cui era stato sepolto Gesù fatta dai due discepoli, il testo afferma con decisione che «il discepolo che Gesù amava» «vide e credette» (Gv 20,8). Cosa ha visto il discepolo? Non certamente il Risorto. Da questo punto di vista egli sta vivendo la stessa situazione vissuta da ogni credente la cui beatitudine viene proclamata in Gv 20,29, in quanto crede senza vedere il risorto. Ma se il credente in Cristo crede sulla base della testimonianza dei primi discepoli, «il discepolo che Gesù amava» crede alla vista delle tracce rinvenute nella tomba.
L'uomo e il suo modo di reagire alla Rivelazione di Dio, l'impatto antropologico della Rivelazione.
Il volume Il rapporto tra la ragione e la fede è stato sempre oggetto di ampia discussione all’interno del mondo teologico, tra la teologia e la filosofia e tra la teologia e la scienza. Il presente studio si propone di fornire un contributo alla riflessione teologica esaminando tale rapporto all’interno della Lettera ai Romani. La riflessione paolina ha un’angolazione particolare: guarda all’uomo e al suo modo di reagire davanti alla rivelazione di Dio con attenzione perciò all’impatto antropologico, per rendere gli interlocutori romani consapevoli delle conseguenze ontologiche ed etiche che derivano dalla fede in Gesù: se è vero che la ragione può sussistere anche senza la fede, non può essere che la fede esista senza la ragione cosicché tra le due viene a darsi una mutua necessità.
L’autore Giancarlo Corvino ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense (PUL), dopo essersi specializzato in Cristologia presso la stessa Università. Attualmente è docente di Teologia Biblica presso PIANUM, l’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti, affiliato alla PUL. Laico dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, Salesiano Cooperatore, collabora con la Scuola Diocesana di Formazione Teologica per Catechisti, dove insegna materie bibliche.