Ecco una scelta di poesie di Jacques Prévert tra le più famose. Una raccolta che mette in luce "la sorprendente naturalezza del vero talento poetico di Prévert" scrive Maurizio Cucchi nella sua introduzione a questo volume, "la sua capacità rarissima di invenzione a ruota libera, l'apparente gratuità dei suoi giochi dei suoi lunghi, interminabili cataloghi, il surrealismo 'popolare' di tanti versi. Uno stile e una personalità che lo portano a muoversi sempre con noncurante disinvoltura tra l'arrogante e il tenero, tra l'aristocratico e il plebeo, nell'insieme di composizioni che costituiscono sempre un accortissimo artificio, un paradosso perfettamente riuscito, un meccanismo affascinante."
Il volume, curato da Maurizio Cucchi, ripercorre la produzione poetica italiana ottocentesca, da Vincenzo Monti a Giovanni Berchet, da Niccolò Tommaseo a Emilio Praga, da Arrigo Boito a Edmondo De Amicis, da Arturo Graf a Pompeo Bettini. Riproduzione a richiesta dell'edizione: Garzanti, 1978 (I Grandi libri 212)