Con il Motu Proprio Traditionis Custodes Papa Francesco ha demolito quanto Benedetto XVI aveva voluto con il Motu Proprio Summorum Pontificum, che riconosceva la legittimità e la bellezza della forma liturgica "antica": una decisione che ha suscitato stupore e sgomento negli ambienti tradizionali della Chiesa. Questo scritto elenca le inesattezze e le contraddizioni liturgiche e teologiche in cui è incorso l'attuale pontefice nei testi di Traditionis Custodes e della Lettera ai Vescovi che l’accompagna, grazie ai quali ora quanti frequentano la Messa antica saranno disprezzati, ridotti in un ghetto e a mala pena tollerati.
Perchè il pauperismo a buon mercato rischia di mortificare la bellezza della Chiesa. Si è parlato di papa Francesco come di un ciclone. A chi non viene in mente però che un ciclone è un evento metereologico piuttosto violento, che può seminare morte e distruzione? Questo libro si propone di mettere in evidenza che la Chiesa può essere povera senza impoverirsi, perchè il rischio di un pauperismo a buon mercato è di mortificare gravemente la bellezza, che è l'unica ricchezza dei poveri. Sono tutte condivisibili le scelte di Papa Francesco?
La Santa Messa tradizionale come la vuole il Papa difesa dai suoi detrattori. Il Motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum sull'uso del Messale di Pio V, ha suscitato, come c'era da aspettarselo, reazioni dure e in taluni casi irriguardose e ingiuriose verso l'umile e mite persona del S.Padre. Questo libretto vuole soprattutto offrire ai lettori i documenti ai quali attingere per rispondere ai contestatori del Motu proprio pontificio, nonchè dimostrare l'ingannevole e infondata accusa al Papa di voler affossare il Concilio Vaticano II.