Dal racconto platonico del "Simposio" fino alla miriade di versioni della figura di Don Giovanni, l'amore è stato raccontato da una molteplicità di punti di vista diversi. I miti - i racconti, appunto, nei quali questo tema è stato affrontato - sono quasi sempre attraversati da un'inquietudine, espressa in modi differenti. Dal timore, o talora dalla consapevolezza, dell'inanità degli sforzi volti a realizzare la tensione erotica. I miti d'amore spiegano perché l'amore è alla fine impossibile. Quei miti fanno capire ancora oggi quale sia la natura specifica dell'amore. II non poter essere soltanto unione senza essere al tempo stesso separazione, appropriazione senza perdita, appagamento senza insoddisfazione, felicità senza dolore, vita senza morte.
Curi intende dimostrare come il cinema riesca nella straordinaria impresa di rendere visibile l'intellegibile, di tradurre cioè il pensiero in immagini. Il cinema, o meglio i film sono testi ricchi di significato, di motivi filosofici e sono l'oggetto proprio del libro. Non, quindi, una aporetica teoria del cinema, o un'ennesima teoria estetica su ciò che è bello e ciò che è brutto. Vengono analizzati una ventina di film comparsi nell'ultimo triennio per saggiare in quali forme e con quali esiti la produzione cinematografica corrisponda ai grandi interrogativi di oggi. Il volume è organizzato per temi: la figura dello straniero; il rapporto amore-morte; l'ambivalenza della violenza; l'enigma del tempo.