Raccolta di riflessioni per i momenti di sofferenza e quelli di gioia. Le lacrime di felicità o di gioia, le lacrime orgogliose di un genitore, le lacrime di cordoglio, di delusione, di sconfitta... Cos'hanno in comune? Si piange per la perdita di qualcuno o di qualcosa che amavamo, ma si piange anche perchè ci si sente inadeguati, perchè si è combattuto invano un battaglia, perchè si provano gratitudine immensa ed orgoglio, perchè si è frustati, impauriti o arrabbiati. E, di fronte alla sofferenza, poi, le lacrime si moltiplicano.
Non è mai semplice prendersi cura di una persona malata, spesso non si sa cosa dire, come procedere, come comportarci. E il più delle volte ci sentiamo a disagio.
Sappiamo per esperienza quanto questo compito sia arduo ed impegnativo. Quando poi chi soffre è un bambino, il problema diventa come se dovessimo scalare una montagna: ci si trova di fronte al mistero del dolore che non ha età, non ha luogo, né forma.
Molti sono allora gli interrogativi che ci assalgono e fanno nascere domande che riguardano la fragilità, la sofferenza innocente, la morte ed il senso della nostra condizione esistenziale.