Il tema dell'orientamento sessuale è delicato e tuttora controverso, soprattutto in rapporto ai percorsi vocazionali. Certo nessuno, ad oggi, può dire l'ultima parola e ancora meno può farlo individualmente, tuttavia non si può rinunciare a riflettere, ad attivare processi (cf. Amoris Laetitia, n. 3), a crescere nello studio dei dinamismi umani, in questo nostro tempo. Più che fare teoria, si tratta di stare dentro storie vere. Il testo, che vuol essere uno strumento psicologico concreto, mette al centro l'uomo e la donna chiamati da Dio, in tutta la loro originalità e complessità. L'orientamento omosessuale, in questa prospettiva, non può costituire un criterio assoluto ed esclusivo di lettura vocazionale.
Uno strumento utile per il cammino vocazionale. Le storie vocazionali sono state gravate per lungo tempo da un linguaggio e da uno stile di accompagnamento che le ha sganciate dai dinamismi umani e soprattutto dal benessere della persona, come se la "chiamata" di Dio fosse in competizione con i suoi desideri più profondi. L'analisi dei processi psicologici che sostengono una scelta sacerdotale o di vita in comune - come nasce, come si sviluppa, come matura o come si arena - ha diversi obiettivi: ridurre i miti che circondano la vocazione, riflettere sulla vita in comune nel terzo millennio (ha ancora senso?) e ricongiungere finalmente vocazione e felicità.
Nella riflessione scientifica attuale sull'essere umano ci sono questioni scomode e ancora irrisolte. Vere e proprie pietre d'inciampo? L'aborto è veramente traumatico? Internet ci rende più felici? Come ha modificato la nostra capacità di relazionarci? L'omosessualità e la fede cosa hanno da dirsi? Quali problematiche ha creato la legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi? Sono solo alcune delle questioni spinose affrontate nel volume. Questioni che non trovano risposte definitive, ma piuttosto spunti di riflessione. Duplice è il filo che lega i capitoli, ognuno dei quali se, da una parte, si sofferma su temi "scottanti" della psicologia contemporanea, dall'altra ripercorre il cammino di uno psichiatra credente, quale è Cantelmi, che è intervenuto su tali temi, talvolta in modo perfino pionieristico, con competenza e a fronte di una intensa attività clinica, ma anche con fermezza di valori, talvolta mettendo in discussione le stesse attese della comunità scientifica.