Alcune coppie hanno assecondato il fascino dell'attrazione reciproca e al contempo si sono impegnate in un cammino verso la perfezione dell'amore fedele e donativo. Hanno percepito la bellezza unica di quel "tu" incontrato sulla loro strada e aderito alla promessa di ulteriorità implicita in quel richiamo, accettando il travaglio dell'unità, oltre le differenze di temperamento, di cultura, di sensibilità spirituale e anche oltre i pregiudizi e i moralismi dell'ambiente. La vita non ha risparmiato loro conflitti e sofferenze, ma non hanno ceduto alla tentazione di mollare; hanno creduto nell'amore, custodendo il dono del misterioso legame. Percorrendo itinerari diversi, hanno attraversato, singolarmente e insieme, la notte dei sensi, dell'anima, della disunità, fino a sconfiggere il buio e vivere quell'"estasi" che non è sinonimo di ebbrezza, ma esodo dall'io per ritrovarsi uniti nella luce del Cristo. Charlotte Baudouin e Charles Péguy, Raïssa Oumançoff e Jacques Maritain, Francesca Romani e Alcide De Gasperi, Mya Salvati e Igino Giordani, Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar.
Luigi e Zelia Martin, per vie diverse, andarono oltre il disappunto per i "no" ricevuti alla richiesta di entrare in convento, ma non potevano immaginare che proprio quell'esperienza avrebbe creato tra loro un ponte ideale a distanza che li avrebbe portati a percorsi imprevisti e fecondi. Lo Spirito ha svolto nei loro cuori un'opera preziosa di umiliazione e di elevazione, di distruzione e ricostruzione. I coniugi Martin si aprirono ad ascoltare al di sopra di tutto la voce di Dio, così come si sarebbe manifestata nella loro concreta situazione di vita. Finalmente pronti all'imprevedibile, seppero porgere l'orecchio solo alla voce di Dio, per compiere la sua volontà. Anche questo santa Teresina imparò dai genitori, quando nella sua "Autobiografia" scrisse che avrebbe desiderato tutte le vocazioni e tutte le missioni possibili.
Nonostante l'aumento delle convivenze, dei divorzi e delle separazioni, la società italiana è oggi più consapevole di un tempo che dipende dalle famiglie la vita della nazione; che un Paese va verso l'estinzione se non promuove una cultura della famiglia e un «umanesimo familiare». Se si tiene conto delle tante famiglie che fanno esperienza viva di intimità, stabilità, fecondità, spiritualità, di quelle che orientano i rapporti intrafamiliari ad una ricerca continua di comunione tra i componenti, nutrita di amore e di piccoli-grandi sacrifici, si confermano i motivi di speranza.
Giulia Paola Di Nicola è docente presso l'Università di Chieti. Dirige con Attilio Danese la rivista di cultura «Prospettiva Persona». Ha pubblicato numerosi testi sulla donna, sull'antropologia e sulla politica.
Attilio Danese, docente all'Università di Chieti, è direttore del Centro Ricerche Personaliste (Teramo) e della rivista «Prospettiva Persona». Ha pubblicato numerosi testi sulla filosofia personalista e sui temi della politica.
Degli stessi Autori, presso questa Editrice, è possibile trovare:
L'amico discreto. Lo Spirito Santo rafforza e vivifica l'amore coniugale.
Nel grembo del Padre. Genitori e figli a Sua immagine. Amici a vita. Il segreto dell'amore coniugale
Amore e pane. Eucaristia in famiglia
Lei & Lui. Comunicazione e reciprocità
Un'aureola per due. Maria Corsini e Luigi Beltrame Quattrocchi
Perdono... per dono. Quale risorsa per la società e la famiglia
Con o senza Dio? Per una spiritualità della relazione coniugale