Circa una quarantina di anni fa la Chiesa di Roma minacciò di togliere San Gennaro dal calendario. I resoconti sul suo martirio non erano attendibili. Dopo una lunga contrattazione con la curia di Napoli, il Vaticano concesse il culto del santo, ma solo su base locale. San Gennaro diventava insomma un santo di serie B. Il primo pensiero che venne in mente ai napoletani fu: "Gesù, vuoi vedere che mo il santo si è offeso?". Bisognava consolarlo. E sui muri della città apparvero delle scritte per tirarlo un po' su: "San Gennà, futtatenne". Luciano De Crescenzo, in questo libro, ci narra con la sua ironia e sapiente leggerezza le vite dei santi, togliendo loro l'aura dei santini per farli sentire un po' più simili e vicini a noi. San Gennaro appunto (e il vero significato del suo miracolo), Sant'Agostino ("il mio preferito perché ha inventato il Purgatorio, il pressappoco del Paradiso"), San Tommaso ("non ebbe nessuna donna, speriamo che in Paradiso lo si possa ricompensare"). L'elenco dei santi è lungo, quello delle sante un po' meno "perché a parte mia madre non mi sono mai piaciute troppo". Il filosofo partenopeo intreccia la vita dei santi con la sua, fino a giungere a una conclusione assolutoria, anche per ciascuno di noi: "A forza di leggere le vite dei santi mi sono convinto che anch'io potrei avere una qualche piccola speranza. Io nella vita volontariamente non ho mai fatto del male a nessuno, e già questa mi sembra una buona partenza".
Luciano De Crescenzo, in più di trenta anni e trenta libri, ha raccontato il volto meno consueto e più umano dei filosofi e dei miti greci: e così Socrate, Platone, Ettore e Venere sono diventati amici con cui fare una passeggiata e prendere un caffè. In questo libro il filosofo partenopeo più amato nel mondo ci rivela con la stessa ironia e sapiente leggerezza le vite dei santi, togliendoli dall’aura dei santini per farli sentire un po’ più simili, e vicini, a noi. San Gennaro (e il vero significato del suo miracolo), sant’Agostino (“il mio preferito, perché ha inventato il Purgatorio, il pressappoco del Paradiso”), san Tommaso (“non ebbe molte donne, anzi nessuna. Io spero però che in Paradiso lo si possa ricompensare”). L’elenco dei santi è lungo, quello delle sante un po’ meno “perché a parte mia madre non mi sono mai piaciute troppo”. Con una conclusione assolutoria: “Ebbene, chiedo scusa ai lettori, ma a forza di leggere la vita dei santi, mi sono convinto che anch’io potrei avere qualche piccola speranza. A parte un migliaio di masturbazioni da ragazzo, sempre peraltro seguite da un paternostro, non vedo proprio di cosa mi si potrebbe incolpare”.Compralo su LibreriaColetti.it