Ultimo dei tre volumi dedicati a Eduardo, il secondo tomo della "Cantata dei giorni dispari" raccoglie i testi che vanno dalla metà degli anni Cinquanta all'ultima opera, "Gli esami non finiscono mai", del 1973. In questo volume compaiono pertanto capolavori della maturità, come "De Pretore Vincenzo", "Sabato, domenica e lunedì" e "II sindaco del Rione Sanità". L'edizione, curata da uno storico della lingua, Nicola De Blasi, e da una storica del teatro, Paola Quarenghi, analizza sia il lavoro dell'autore che quello dell'attore: il confronto tra il testo a stampa, i manoscritti e l'edizione televisiva delle opere di De Filippo ha consentito di risolvere problemi di datazione, di seguire l'evoluzione drammaturgica, di testimoniare del continuo work in progress dalla scena al testo dato alle stampe.
Secondo dei tre volumi dedicati all'opera eduardiana, la "Cantata dei gioni dispari" raccoglie le commedie composte tra il 1945 e il 1955 secondo un progetto ideato da Eduardo stesso a partire dall'edizione Einaudi pubblicata nel 1975 col titolo "Il teatro di Eduardo". Sono testi molto noti a un pubblico vastissimo che, nel tempo, ha potuto familiarizzarsi con l'opera di Eduardo sia attraverso le rappresentazioni teatrali, sia, più di recente, attraverso i libri e le registrazioni delle commedie trasmesse in televisione.
"Filumena Marturano" (forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata in tutto il mondo) ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo, collocandosi fra i primi testi di quella "Cantata dei giorni dispari" che, a partire da "Napoli milionaria!", raccoglie le opere più complesse e problematiche dove si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra, impoveriti eppure dignitosi. Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all'amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia il suo, De Filippo riesce ancora una volta a conservare intatto l'umore e il sapore della sua città e, contemporaneamente, a dar vita a un personaggio universale.
Un libro e una videocassetta dove Eduardo De Filippo non è solo autore e regista ma anche grande interprete. "Natale in casa Cupiello" è il racconto di un pranzo natalizio che ben presto si trasforma in dramma della gelosia. Scritta nel 1931, la commedia dimostra l'abilità di Edoardo nel costruire un suo linguaggio in perfetto equilibrio fra un dialetto napoletano in continua evoluzione e le esigenze della scena, che, dal trionfale debutto, non ha mai conosciuto cali di grande popolarità, passando di successo in successo attraverso rappresentazioni in tutto il mondo.
Primo dei tre volumi dedicati all'opera eduardiana, la "Cantata dei giorni pari" raccoglie i testi che vanno dall'esordio nel 1920 al 1942 secondo un progetto ideato da Eduardo stesso a partire dall'edizione Einaudi pubblicata nel 1975 col titolo "Il teatro di Eduardo". Sono testi molto noti a un pubblico vastissimo che, nel tempo, ha potuto familiarizzarsi con l'opera di Eduardo sia attraverso le rappresentazioni teatrali, sia, più di recente, attraverso i libri e le registrazioni delle commedie trasmesse in televisione.