"Una nuova edizione dei discorsi europei di Alcide De Gasperi, dopo più di sessanta anni dalla sua scomparsa, ci richiama a meditare quanto la sua eredità politica sia stata troppe volte dimenticata. Egli aveva iniziato e in parte percorso, assieme a Schuman e Adenauer, quella strada verso l'unità che attende ancora il nostro convinto e definitivo apporto. Nel 1954 di fronte ai Ministri degli Esteri dei sei paesi, primo nucleo di una futura unità, aveva dichiarato: "Se l'Europa non si fa oggi la si dovrà fare tra qualche lustro, ma cosa passerà tra oggi e quel giorno solo Dio lo sa". I discorsi qui raccolti restano una delle fondamenta dell'idea unitaria. Rivisti oggi nulla hanno perduto del loro smalto, né della profondità di pensiero o dello slancio coraggioso verso un avvenire tanto differente da quello che il nostro continente aveva vissuto per secoli. Riscopriamo allora come l'Unità d'Europa, perché diventi una forza reale nel mondo, abbia bisogno di quella coesione morale e quella fede nell'uomo che De Gasperi aveva tanto sognato".
(dalla "Premessa" di Maria Romana De Gasperi)
Già deputato popolare, perseguitato e incarcerato dal regime fascista, senza un impiego stabile, nel 1929 De Gasperi fu assunto come bibliotecario nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Lì, in una sorta di esilio interno, trascorse gli anni della dittatura, durante i quali tenne in un suo quaderno segreto il diario che vede oggi la luce. Non un diario intimo ma, dall'osservatorio privilegiato del Vaticano, riflessioni e note sulle relazioni fra la Chiesa e lo Stato fascista, la situazione dei cattolici in Italia e nella Germania nazista, più tardi sugli albori della Democrazia cristiana. Si tratta di pagine assai rilevanti per il loro valore storico e documentale, che gettano luce sul percorso intellettuale di De Gasperi ma anche sull'evoluzione della politica cattolica durante il pontificato di Pio XI e Pio XII.
Le lettere ai politici di Alcide De Gasperi rivelano una storia di relazione tra le grandi gure che hanno costruito il sogno europeo; una storia politica in un’epoca in cui la politica era ancora impegno e vocazione; una storia spirituale incarnata nel tempo del dopoguerra e della ricostruzione dell’Italia. Questa edizione – ricchissima di testi inediti – permette di riscoprire una delle grandi gure morali della nostra storia recente, che seppe coniugare desiderio di integrità, scelta evangelica e comunione sociale.Tra i destinatari delle lettere ci sono politici italiani di primo piano: Nenni, Togliatti, Luigi Einaudi, Giovanni XXIII , Benedetto Croce, La Pira e Dossetti.
Nelle sue lettere, De Gasperi affronta temi personali e interiori e, naturalmente, politici: la ricostruzione nel dopoguerra, l’Europa come casa comune, le speranze di una democrazia ancora giovane...
Il volume è a cura delle due glie di De Gasperi, che introducono ogni carteggio inquadrandolo storicamente e raccontando le occasioni e i personaggi a cui il padre scrive.
Non è mai facile riuscire a spiegare ciò che esattamente un autore vuole esprimere con un suo lavoro, e diventa ancora più complesso spiegare il significato di una raccolta di lettere che in questo nostro caso danno corpo al volume. Nel saggio introduttivo di Maria Romana De Gasperi ci sono alcuni periodi che anche stralciati dal testo danno una felice interpretazione del contenuto. Dice l'autrice del saggio: "Dal carteggio sono state scelte le lettere che si riferiscono a questo primo periodo tra il 1928 e il 1929. Alcune contengono chiaramente delle indicazioni di carattere politico ideologico, ... altre invece hanno l'apparenza di un colloquio a due, moderato dal timore della censura." Non era la censura il solo timore di De Gasperi, ma anche "il timore che la pace tra Stato e Chiesa venga a turbare gli spiriti migliori al punto di perderli alla stessa fede cristiana." Tutte queste lettere descrivono il cammino delle trattative tra lo stato fascista e il Vaticano. Un interessante spaccato di storia d'italia recente.
GLI AUTORI
Alcide De Gasperi è il più grande statista italiano del 900’, nel dopo guerra ha guidato l’Italia nella grande impresa della ricostruzione. Nel periodo fascista ha lungamente sofferto, e queste lettere ne sono testimonianza. La figlia Maria Romana raccoglie gli scritti del padre e ne è riferimento ufficiale, curerà la grande mostra itinerante che sarà la manifestazione più importante delle celebrazioni indette per ricordare lo statista a cinquanta anni dalla morte. L'inaugurazione della mostra avverrà a Roma in Ottobre con l'intervento del Presidente della Repubblica.