La Prima Lettera ai Tessalonicesi risponde alle domande sul senso della vita e sul suo limite, la morte. Questo sussidio si colloca nel contesto della domanda sul senso della vita umana, la sua realtà vocazionale e la prospettiva escatologica. Dopo aver introdotto le questioni letterarie e teologiche dello scritto paolino, viene presa in considerazione la sezione di 1Ts 4,1-5,18, articolata in tre tappe: I. Chiamati alla santificazione (1Ts 4,1-12); II. La speranza della risurrezione (1Ts 4,13-18); III. Il giorno del Signore verrà (1Ts 5,1-11). Seguendo la scansione della lectio divina viene proposto un percorso centrato sul messaggio del testo paolino e sulle sue conseguenze per la vita dei credenti e il loro discernimento vocazionale, per offrire a quanti stanno vivendo la loro ricerca alcune preziose indicazioni per ritrovare il senso e il gusto della vita e della vocazione.
Il testo propone una lettura, secondo il metodo della LectioDivina, della pagina giovannea del cieco nato" (Gv 9,1-41) in una prospettiva esistenziale e vocazionale. " L'idea di fondo che ispira questo lavoro e quella di offrire un percorso di fede partendo dal fatto che la Buona Notizia cristiana e esperienza di luce e di vita, temi espressi nella pagine evangelica della guarigione del cieco nato e, in generale, in tutta la Bibbia. La lettura spirituale" di questo episodio del Vangelo avviene in tre tappe, ciascuna delle quali prevede i momenti dinamici e strettamente collegati tra loro che caratterizzano il metodo della Lectio Divina. "