Questo volume è uno studio storico sull'inquisizione in Italia dagli inizi medievali contro i catari, i fraticelli e i dolciniani, attraverso l'inquisizione spagnola in Sicilia e Sardegna e quella romana nell'età moderna, l'attività del santo Uffizio nell'Otto-Novecento fino ad arrivare alla Congregazione della Dottrina della Fede e ad oggi.
Giovanni Battista Montini, che nel giugno 1963 venne chiamato alla successione di Giovanni XXIII e portò a compimento il concilio ecumenico Vaticano II, è un papa dimenticato. Frainteso da quanti hanno ritenuto che il concilio fosse il principio di un'era assolutamente nuova, di totale rottura con il passato, così come da coloro che hanno visto in quell'evento l'inizio della fine del cattolicesimo. Criticato da sinistra e da destra, da chi gli imputava di aver tarpato le ali del Vaticano II, soffocandone le speranze e frenandone gli slanci, e da chi gli attribuiva la responsabilità della crisi della Chiesa, dell'incertezza sulla dottrina, dell'imponente emorragia di sacerdoti che ha segnato gli anni difficili del postconcilio. Paolo VI appare oggi schiacciato tra le figure dei grandi pontefici che l'hanno preceduto e che gli sono succeduti. Non era facile stare al timone della Chiesa dopo la scomparsa di una figura popolarissima come quella del "papa buono". Non è facile mantenere viva la memoria del drammatico pontificato montiniano dopo quello di Giovanni Paolo II, straordinario per intensità e durata. Così, il suo regno è stato presto archiviato come un lungo e sofferto intermezzo tra due capitoli decisivi della storia del cattolicesimo e dell'intera umanità, dimenticando che si deve proprio a Paolo VI l'aver attuato una profonda riforma della Chiesa, l'aver iniziato i viaggi apostolici in tutti i continenti, l'aver inaugurato una nuova epoca di dialogo con le altre confessioni cristiane.
Sulla base di 9600 schede provenienti dagli archivi vaticani e finora inedite, il volume presenta tutti i tentativi dei vari poteri politici del '900 di sopprimere la fede cristiana: dal genocidio degli armeni nel 1915 fino ai massacri di Timor Est del 1999, passando per il comunismo bolscevico, il nazismo, i regimi dittatoriali dell'America latina, le tragedie dell'Africa, l'oppressione dell'Islam integralista. Il bilancio complessivo si aggira attorno ai 5 milioni di morti, uccisi esplicitamente per la loro adesione alla fede cristiana. Sono i Nuovi Martiri.