In un’epoca che sembra avere smarrito il senso dell’orientamento e il significato della vita stessa, occorre riscoprire l’umiltà come atteggiamento improntato alla consapevolezza dei propri limiti e come sentimento fondamentale per la conoscenza di sé. Connotata negativamente come sinonimo di disprezzo e autosvalutazione, l’umiltà è invece una vera e propria qualità dell’essere, una risorsa di salute mentale, capace di rilanciare le potenzialità dell’esistenza umana e bilanciare le derive narcisistiche a livello individuale e sociale.
Informazioni sull'autore
Francesco Delicati, musicoterapeuta diplomato al Corso quadriennale di Assisi e Professional Counselor, è tra i pionieri della musicoterapia con anziani e malati Alzheimer in Italia. Docente nelle scuole di musicoterapia del Cesfor di Bolzano e “MusicaPrima” di Milano, si occupa di formazione e supervisione per operatori che assistono anziani con deterioramento mentale.
Il volume affronta una tematica di grande attualità: il rapporto tra "musica e demenza"; la musica come strumento privilegiato per tenere viva la plasticità celebrare e per riattivare aspetti specifici dell'attività mentale.
Risultato di un progetto che ha visto riuniti sinergicamente soggetti diversi, il testo racconta un'esperienza di musicoterapia condotta presso i Centri Diurni di Alzheimer dell'azienda USL n.2 di Perugia, dando voce a colore che, a causa della malattia, hanno difficoltà a comunicare verbalmente e a farsi ascoltare dagli altri. La Valutazione Neuropsicologica dei malati a cura del?Istituto di Gerontologia e Geriatria dell'Università degli studi di Perugia conferisce al testo spessore e profondità.
Francesco Delicati, musicoterapeuta diplomato al Corso quadriennale di Assisi e Professional Counselor, è trai pionieri della musicopetaria con anziani e malati Alzheimer in Italia.
Lo spaccato del mondo sanitario e dei suoi attori. L'avventura solitaria di un'anima alle prese con il dolore. Il racconto di un'esperienza vissuta in cui si trovano, in un mix riuscito, tra la cronaca di un iter doloroso, lo spaccato quasi sociologico del mondo sanitario e dei suoi attori, l'avventura solitaria di un'anima alle prese con il dolore, la paura, la mortificazione. Il linguaggio piano, il tratto leggero e scorrevole fanno quasi dimenticare la durezza della situazione sciogliendola in una voglia di sapere, di conoscere i particolari e gli esiti della storia. Un piccolo affresco della realtà di una persona che trasmette agli altri la voglia di non cedere, di non avere paura, di affrontare la situazione con forza d'animo e sopportazione, di avere comunque fede, anche se, paradossalmente, non si crede.