Il volume si propone di fornire una prospettazione teorica e metodologica del processo di aiuto in termini complessivi, non perseguendo un superficiale eclettismo, ma volendo porre in luce gli elementi condivisi e distintivi del servizio sociale, lasciando poi al lettore il compito di approfondire i modelli teorici di proprio interesse. Rivolto agli assistenti sociali, agli studenti universitari e a quanti si preparano per sostenere l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione, ma anche a studiosi ed esperti di altre discipline, si propone di contribuire alla formazione delle competenze professionali dell'assistente sociale, di alimentare il dibattito sui temi proposti e di promuovere la conoscenza del servizio sociale anche in altri ambiti disciplinari. II testo è suddiviso in due parti: nella prima si trattano gli aspetti costitutivi del processo di aiuto, il procedimento metodologico, gli strumenti, le tecniche, la dimensione relazionale e alcuni temi considerati alla base della qualità dell'intervento professionale e dello sviluppo disciplinare, come la riflessività, la formazione e la supervisione, la ricerca, i rischi introdotti dall'avanzare della cultura managerialista; nella seconda si affrontano in termini specifici alcuni temi rilevanti relativi al processo di aiuto nell'intervento di servizio sociale nell'ambito della tutela dell'infanzia e nel settore penale-penitenziario degli adulti.
Fin dalle prime scuole per assistenti sociali sorte in Italia nel secondo dopoguerra, il tirocinio si è costituito come elemento formativo cruciale, dando vita a innovative esperienze di apprendimento sul campo. Con l'introduzione della formazione al servizio sociale in ambito universitario, ormai più di vent'anni fa, è stato impresso al settore un ulteriore impulso che ha consentito di approfondirne le componenti formative, didattiche, metodologiche e relazionali. L'intento di questo volume è duplice: da un lato, vuole proseguire la riflessione sul tirocinio in una fase in cui la formazione universitaria dell'assistente sociale vede un notevole sviluppo, ma presenta molteplici differenze fra sedi e fortissime esigenze di adeguamento a quanto prospettato dalla Dichiarazione di Bologna firmata nel 1999 dai ministri europei dell'istruzione. Dall'altro lato, il testo si propone di fornire un contributo orientativo a quanti (supervisori, tutor, docenti, studenti) sono impegnati nell'attività formativa che non coinvolge solo l'università, ma richiama a una responsabilità condivisa la comunità professionale, operante nel sistema integrato di servizi, e gli enti gestori quali futuri fruitori dei laureati abilitati alla professione.
La professionalizzazione delle pratiche di aiuto sociale costituisce un'evoluzione dell'azione filantropica e solidaristica, all'interno della quale le donne si sono impegnate intensamente. Partendo dagli spunti offerti da una serie di autorevoli contributi - che hanno evidenziato come, attraverso le attività filantropiche, le donne siano uscite dalla sfera domestica, iniziando ad accedere alla vita politica e penetrando in spazi di cittadinanza peraltro non ancora completamente conquistati -, il volume analizza questo percorso, approfondendo la matrice laica delle esperienze studiate, con particolare riferimento a quanto realizzato nel corso della Resistenza dai Gruppi di Difesa della donna.