Un diario di viaggio e sensazioni che dal sud del deserto del Sudan, alle calde isole del Mediterraneo, conduce il lettore fin dentro i pensieri e le sensazioni di questa paesaggista intenta nel suo lavoro, a contatto viscerale con la natura che è chiamata talvolta ad assecondare, talvolta a riordinare e comporre.
Il libro trasmette il messaggio di un'esistenza dedicata a compensare la fine dei contadini con la moltiplicazione dei giardinieri del paesaggio che producono cibo e bellezza per il corpo della terra e dell'anima delle persone.
Un viaggio attraverso i giardini più straordinari del vecchio mondo alla ricerca del colloquio tra le opere umane e la natura.