… si tratta non già di costruire la Chiesa, quanto di ricostruire, a meno che non ci consideriamo in campo missionario, dove l’impianto, la plantatio della Chiesa deve cominciare dal primo annuncio del Vangelo. Ma noi, nei paesi di antica formazione cristiana, dobbiamo avere una attenta coscienza d’un fattore indispensabile nella questione della costituzione della Chiesa, ed è la tradizione, è il lavoro compiuto nei secoli da chi nell’edificazione della Chiesa, ci ha preceduti.
Noi siamo degli eredi, noi siamo dei continuatori d’un’opera precedente; noi dobbiamo avere il senso della storia, e formare in noi lo spirito di fedeltà, umile e fortunata per quanto i secoli passati ci hanno tramandato di vivo e di autentico nella formazione del corpo mistico di Cristo.
Dobbiamo guardarci dall’incoscienza dello spirito rivoluzionario proprio di tanta gente del nostro tempo, la quale tutto ignora o vuol ignorare del lavoro compiuto dalle precedenti generazioni, e crede di poter iniziare l’opera salvatrice dell’umanità ripudiando tutto quanto l’esperienza, convalidata da un magistero di coerenza e di autenticità, ci ha conservato, e ricominciando da zero l’impresa d’una nuova civiltà.
Ritengo il presente lavoro molto importante e quanto mai attuale. Paola Cesca è stata capace di approfondire vari aspetti della missione di questa casa, esaminandoli alla luce della storia generale e delle storie personali, collocandoli nel contesto della geografia della salvezza, sottolineando l'importanza di una bellezza in grado di evangelizzare, di parlare di Cristo agli uomini di questa generazione. Il Concilio Vaticano II è venuto a illuminare la Chiesa in un momento di crisi, proponendo il ritorno alle fonti, necessario per scoprire la propria identità. Quali sono le fonti? Dove sono? Sono qui nella Terra Santa, perché tutto partì da qui. Qui si compì la storia di salvezza, da qui nacque il germe della salvezza annunciato dal profeta Isaia: “Un germoglio spunta dal tronco di Iesse”. Il germoglio è Gesù Cristo, che si è incarnato, che ha predicato, che ha sofferto, che è morto, che è resuscitato, che è salito al cielo, che ha inviato il suo Spirito Santo, che ha fondato la Chiesa e ci ha inviato ad annunciare al mondo la buona novella: il culmine di tutta la estetica. (dalla presentazione di Rino ROSSI, Direttore del Domus Galilaeae Monastery Korazim - Israele)
In questo stupendo libro, Paola Cesca ci aiuta a entrare in profondità in una delle tante manifestazioni di bellezza che ancora esistono nella Chiesa e sempre esisteranno – giacché essa è e sarà sempre viva! –, grazie al rinnovamento della fede. La Domus è frutto, oltre che dell'ispirazione di fede e del genio artistico di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, anche dell'amore alla Terra Santa e della fede di Carmen Hernández, iniziatrice con Kiko dello stesso Cammino: a lei si deve non solo l’idea di un casa sul monte delle Beatitudini, ma anche il fatto che i Francescani – con i quali aveva intessuto relazioni di profonda amicizia nel suo storico pellegrinaggio in Terra Santa nel 1963-64 – abbiano voluto lasciare la proprietà sul monte delle Beatitudini in comodato d'uso al Cammino Neocatecumenale per costruirvi la Domus Galilaeae. E' di grande rilevanza, pertanto, che il presente libro sia frutto della riflessione teologica di una donna cristiana, secondo quanto auspicato da Papa Francesco:
In virtù del loro genio femminile, le teologhe possono rilevare, per il beneficio di tutti, certi aspetti inesplorati dell’insondabile mistero di Cristo nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (Col 2,3). Vi invito dunque a trarre il migliore profitto da questo apporto specifico delle donne all’intelligenza della fede.
Abito ormai da quasi quindici anni nella Domus Galilaeae, ma rimango ancora ammirato dalla sua bellezza, immersa nella bellezza ancor più grande della Galilea e del suo lago e nella bellezza della comunione che stiamo sperimentando. Posso anche testimoniare che tutti rimangono in qualche modo colpiti da tale bellezza: cristiani, ebrei, arabi, religiosi e laici, credenti e atei, perché la bellezza è un linguaggio universale. La lettura di quest'pera aiuterà il lettore a “decifrare” tale nuova estetica e a goderne, come un riflesso della divina Bellezza che si è manifestata prima nella creazione e poi in Cristo e nella comunità cristiana. (dall'introduzione di Francesco Giosuè VOLTAGGIO Rettore del Seminario Redemptoris Mater di Galilea)
Un testo di catechesi.
Raccolta di riflessioni sul matrimonio cristiano.
Raccolta di riflessioni sulla verginità cristiana.
Raccolta di riflessioni sulla risurrezione della carne.
Riflessioni sulla moralita' e la spiritualita' coniugale, alla luce dell'Enciclica Humanae vitae. Le riflessioni finora svolte sull'amore umano nel piano divino resterebbero in qualche modo incomplete, se non cercassimo di vederne l'applicazione concreta nell'ambito della morale coniugale e familiare. Vogliamo compiere questo ulteriore passo, che ci portera' alla conclusione del nostro ormai lungo cammino, sulla scorta di un importante pronunciamento del magistero recente: l'enciclica Humanae vitae, che il papa Paolo VI ha pubblicato nel luglio del 1968.
Catechesi sul Libro della Genesi. Gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: 'E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?'. Ed egli rispose: 'Non avete letto che il Creatore da principio li creo' maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascera' suo padre e sua madre e si unira' a sua moglie e i due saranno una carne sola? Cosi che non sono piu' due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi'. Gli obiettarono: 'Perche' allora Mose' ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di mandarla via?'. Rispose loro Gesu': 'Per la durezza del vostro cuore Mose' vi ha permesso di ripudiare le vostre moglie, ma da principio non fu cosi'. (Matteo 19,3ss)
Le catechesi del mercoledì di Giovanni Paolo II hanno affrontato il famoso Discorso della montagna", sottolineandone il profondo valore di teologia del corpo. " Una catechesi profonda, quella affrontata nel 1980 da Giovanni Paolo II, sul significato di Mt 5,8.17-20.27-29.31-32 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio..." "
Le catechesi di Giovanni Paolo II. Condizione imprenscindibile per la fede e' l'annunzio e l'ascolto della parola di Dio... Cristo ci ha mostrato la necessita' che la catechesi abbia un adattamento multiforme, a seconda dei gruppi e delle persone ai quali essa e' rivolta. Ci ha indicato anche la natura e i limiti di questo adattamento; egli ha presentato ai suoi uditori tutta la dottrina che era stato mandato a insegnare, e davanti alla resistenze di coloro che lo ascoltavano, ha esposto il suo messaggio con tutte le esigenze di fede che comportava... Anche per noi, l'adattamento della catechesi non deve significare riduzione o mutilazione del contenuto della dottrina rivelata, ma piuttosto sforzo per farla accettare in un'adesione di fede, sotto la luce e con la forza dello Spirito Santo.
Un testo su Dio Creatore e Signore.
Raccolta delle catechesi del Papa su Salmi e Cantici. Il cofanetto contiene 4 volumi.