Si scrive molto di mafia. Giornalisti, storici, magistrati, sociologi, psicologi, hanno analizzato dal proprio punto di vista questo fenomeno che nell'arco di centocinquant'anni ha generato nell'immaginario un'entità presente in tutto il mondo che pur rimane intimamente legata alla terra in cui ha avuto origine: la Sicilia. In questo testo l'autrice approfondisce il punto di vista socio-antropologico e mette in evidenza come la mafia sia non solo ciò che vogliono farci credere ma anche una immagine creativamente elaborata e nutrita con l'apporto di molti. Dopo aver esaminato la cultura mafiosa con i suoi valori, codici, riti e simboli, il testo passa a esaminare il sistema di potere nel quale è integrata la mafia, il ruolo della fratellanza, della donna e dei minori al suo interno, l'acquisizione del consenso e la scalata alla società, l'identità mafiosa, e si conclude con l'educazione alla legalità quale speranza per un futuro nel quale prenda definitivamente piede una cultura della partecipazione responsabile.
L'archivio storico di Lentini costituisce, sia per la consistenza che la natura della documentazione, uno dei più interessanti archivi comunali esistenti in Sicilia, anche se notevoli e gravi sono state le perdite, soprattutto per il periodo medievale e l'inizio dell'età moderna (praticamente assente dalle carte dell'archivio storico, ad eccezione del "Libro Rosso", di un registro di un Consiglio civico della metà del '500 e di documenti del sec. XIV - copie dei secc. XVII e XVIII- per rivendicare la legittimità del titolo di Senato).