Non solo di parole e di opere buone abbiamo bisogno, ma anche di figure, di luoghi e di bellezza, per respirare appieno la fede. Imbattersi, passeggiando per la città, nella facciata di una chiesa, mettersi davanti alla Trinità di Masaccio in S. Maria Novella, entrare nella cattedrale di Orvieto, pregare davanti all'icona della Madonna Vladimirkaja e mille altri momenti come questi: sono emozioni che aprono nuovi orizzonti per l'esperienza e l'intelligenza della fede.
Questo libro mette sulla carta con chiarezza interrogativi che ogni persona pensante vede sorgere in sé, quando gli si propone la figura di Gesù appeso sulla croce come salvatore degli uomini e datore di senso della storia. Troppo clamorosa è la contraddizione fra lo strazio di un uomo crocifisso e la convinzione che egli possa essere il messia atteso da Israele e segretamente sospirato da ogni uomo. Eppure qui sta il nocciolo di tutto il cristianesimo. Severino Dianich, prete della diocesi di Pisa, è stato docente di Teologia in diverse Facoltà teologiche italiane e presidente dell'Associazione Teologica Italiana.