Due persone unite nella tragicità del loro destino ad Auschwitz. Il volto di Edith Stein: catturato nel quadro dei suoi contemporanei, di coloro che poterono guardarla, apprendere e memorizzare i suoi tratti, entrare nel flusso del suo sguardo. Il volto di Etty Hillesum: tracciato dai suoi stessi scritti nell'incontro con altri volti, incisi «sulle ampie pareti del cuore». Una scoperta fontale e coinvolgente che lega le due testimoni di umanità e di ricerca di Dio: il volto quale principio di interiorità propria e altrui
Accompagnare nella vita dello Spirito è un'arte che si incide sulla persona fin da quando è stata a sua volta accompagnata. E. Stein "come" venne a scoprire "il linguaggio di Dio nel Cuore della persona"? "Come" a sua volta ne fece dono? L'antropologia evangelica diventa allora personale, inedita, e i volti degli accompagnatori sfilano delineando relazioni personali ricche e trasparenti con grandi "la più grande donna nel cielo dei filosofi tedeschi" approda al Carmelo e Scopre Teresa di Gesù, formatrice di "pietre vive", che vivono la fede e hanno "afferrato e tengono la mano di Dio".
Antonia Pozzi si sta profilando come un caso culturale che scuote e innesta dinamiche diverse. La donna però, che è questa poetessa, non è un “caso”, è persona in cui vive e traspare un immaginario, una figurazione spaziale, psicologica ed erotica, incipiente o strutturata, ma pur sempre esistenziale ed irripetibile.
I luoghi, i volti, gli amori, le sconfitte e le gioie, tutto brulica nella sensibilità intelligente di Antonia. Un mondo in vibrazione, un sensorio sempre attivo che interroga, soffre e si dona. Una vita vissuta dal di dentro con la poesia, quale catarsi dal dolore, mentre Antonia anela a “sgorgare per donarsi”.
Quale l’immaginario religioso di Antonia? Quale il suo vocabolario religioso? «Una scrollata di spalle»? Le difficoltà obbiettive del suo vivere saldatesi con una ipersensibilità inesausta la conducono a divenire un gheriglio essiccato nel suo guscio. Quale il significato del suo estremo troncare la vita? «All’altra riva ai prati del sole…». In una scoperta nuova: non “gettata” come afferma M. Heidegger, ma sorretta dalla mano di Dio?
Prefazione di Davide Rondoni
GLI AUTORI
CRISTIANA DOBNER, carmelitana, è nata a Trieste, laureata in Lettere e Filosofia e alla Scuola di Lingue Moderne, con studi teologici e biblici, e specializzazione all'estero. Traduttrice e collaboratrice di numerose riviste, testate e l'agenzia SIR. Vive nel monastero di S. Maria del Monte Carmelo a Concenedo di Barzio (Lecco). È autrice di numerosi volumi di spiritualità.
La brevità e la semplicità della vita di Teresa di Lisieux è esattamente contraria alla profondità di quella che viene detta «la piccola via».
Non per nulla Teresa è Dottore della Chiesa. Non per nulla la giovane ragazza fiorì in uno specifico contesto storico e culturale di cui assorbì, per osmosi, le tensioni.
È ben noto che l’educazione scolastica della piccola normanna fu molto limitata, da dove nasce allora la sua capacità di scrivere? Da dove le viene la postura all’ascolto dei drammi della sua epoca? Non di certo dalla vastità di letture o di conoscenze: in lei operò invece lo Spirito che la dispose ad accogliere in sé le tensioni dell’ateismo e lasciarsene travagliare. Queste domande, abitate dai grandi nomi e da rinomati personaggi a lei contemporanei, la presero tanto che lei entrò in sintonia con le correnti letterarie e di pensiero, con i grovigli riflessivi e con le inquietudini artistiche, e se ne lasciò risuonare e ne divenne un’eco: ma creante. Donò cioè una risposta che, se accoglieva una lacerazione, sapeva pure porgere una sutura.
Giovane ragazza Teresa dimostra una tempra di donna, un animo che sa percepire e sa ergersi dinanzi alle donne del suo secolo, indubbiamente più colte di lei e più emancipate, ricordate dalla cultura laica come donne d’avanguardia, ma bloccate nel formulare una risposta alle tenebre distruttive, risposta che in lei fluisce spontanea e gioiosa e la rende donna costruttiva, che lascia una traccia cui in molte e in molti, anche a distanza di più di un secolo, si possono specchiare.
Prefazione di Lucetta Scaraffia
GLI AUTORI
CRISTIANA DOBNER, carmelitana, è nata a Trieste, laureata in Lettere e Filosofia e alla Scuola di Lingue Moderne, con studi teologici e biblici, e specializzazione all'estero. Traduttrice e collaboratrice di numerose riviste, testate e l'agenzia SIR. Vive nel monastero di S. Maria del Monte Carmelo a Concenedo di Barzio (Lecco). È autrice di numerosi volumi di spiritualità.