J. Dobraczynski, il più noto scrittore cattolico polacco del '900, si è cimentato nell'impresa di ricostruire la "storia di Giuseppe" in forma romanzata, giovandosi delle fonti scritturistiche e del vasto materiale letterario di origine apocrifa o tradizionale. Giuseppe vi emerge come il "tipo" dell'uomo credente, posto improvvisamente di fronte ad una imprevedibile chiamata di Dio. Incarnazione ideale del "resto" d'Israele, è combattuto lungo tutto il corso della sua vita fra le sue giuste esigenze umane e la richiesta improrogabile di Dio. In questa tensione continua egli si macera e matura la propria fede. Un cammino faticoso nella fede, percorso in situazioni straordinarie e sullo sfondo di un ambiente socio-politico-religioso complesso e ambivalente. Giuseppe è il modello del credente che non si lascia irretire dalle tentazioni, dalle manovre oscure del potere, dalla faziosità delle sette. Giuseppe è l'incarnazione del povero di Jahvé, ricco solo della fiducia nella sua promessa.
Dalla penna dell’amatissimo scrittore polacco Jan Dobraczynski, un romanzo drammatico, appassionante, multiforme. L’antica Gerusalemme rivive davanti ai nostri occhi in uno dei più tragici periodi della sua storia: la fine del regno di Giuda, la presa e la distruzione della Città Santa.
Al centro degli eventi è il Servo della Voce del Signore, il profeta Geremia e il suo messaggio di fede, di dolore e di speranza, un messaggio che oggi potrebbe essere rivolto anche alla nostra vecchia Europa.
«In ogni lastra di pietra, su ogni stradicciola, sul selciato del Litostroto, sulle pietre della Via dolorosa, sul pavimento del Cenacolo, dovunque, dovunque ci sono - seppur invisibili - le autentiche impronte dei piedi di Gesù. Le riscopriamo non con lo sguardo, ma col cuore. Di tanto in tanto, in occasione di svariate scoperte, compare il termine di "quinto Vangelo". Sentiamo il bisogno di qualcosa che completi la prosa asciutta dei quattro Vangeli esistenti con particolari più precisi sulla vita terrena di Gesù. Ci sembra che se esistesse un quinto Vangelo, il Vangelo tutto intero ci sarebbe più vicino». Così scrive l'autore in queste pagine che raccontano un pellegrinaggio in Terra santa svolto nell'aprile 1980. L'entusiasmo, gli imprevisti, le note ironiche o critiche, le fotografie scattate da un compagno di viaggio contribuiscono a restituire da un lato l'immagine viva di un luogo denso di storia e di conflitti, dall'altro la fede e la sensibilità narrativa di Dobraczy?ski.
Dalla penna dello scrittore polacco Jan Dobraczynski, un romanzo sulla grande figura di sant'Antonio da Padova, il santo canonizzato più rapidamente nella storia della Chiesa. Viaggiò molto, vivendo prima in Portogallo quindi in Italia e ascoltò di persona san Francesco d'Assisi in Francia. Dotato di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura, mostrò valenti doti di predicatore. Antonio fu incaricato dell'insegnamento della teologia, inviato dallo stesso san Francesco a contrastare la diffusione dell'eresia catara in Francia. Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova. Morì all'età di 36 anni.
Dalla penna dello scrittore polacco Jan Dobraczynski, un romanzo tra il realistico e l'utopico, il morale e il filosofico, un po' thriller e un po' fantascienza, che al suo apparire nel 1961, poco prima del Concilio Vaticano II (di cui a ottobre di quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario), fece scalpore. In un lontano futuro un'esplosione atomica distrugge parte dell'Europa, Roma compresa. Come potrà la Chiesa, privata della sede papale, continuare la propria missione? Era forse un caso che proprio allora fosse stata ritrovata la tomba di san Pietro?
El autor emprende la formidable tarea de rehacer no solo la vida del Santo Patriarca, sino también el entorno en el que se desarrolló.
Jan Dobraczynski es el escritor polaco más conocido de nuestro tiempo. Con La sombra del Padre reafirma su calidad de narrador y constructor de novelas históricas. En esta historia novelada de José de Nazaret, emprende la formidable tarea de rehacer no solo la vida del Santo Patriarca, sino también el entorno en que se desarrolló: las dificultades que presentaba el ambiente familiar, impregnado del exigente espíritu de raza; el clima de tensión con el que los judíos esperaban la venida del Mesías; las peripecias políticas de la corte de Herodes el Grande, con sus intrigas, sus degeneraciones y sus crímenes. Para todo esto, se vale de las fuentes escriturísticas y del vasto material literario de la época descrita."Me siento profundamente edificado por el tacto y la finura con la que Vd. ha sabido acometer un trabajo tan difícil y apasionante", son palabras que le dirigió el cardenal Wiszynski.
Jan Dobraczynski (1910-1994) nació en Varsovia, donde realizó sus estudios universitarios. Durante la Segunda Guerra Mundial combatió como capitán de caballería hasta que fue herido y se dedicó a actividades políticas clandestinas. Fue capturado durante la insurrección de Varsovia y enviado a Belsen y otros campos de concentración. Cuando fue liberado, volvió a Polonia y se dedicó a la escritura. En 1947 viajó a Bélgica, Francia e Italia y se entrevistó con Papini, Ungaretti, Mauriac y Cesbron. En los años 80 fundó un movimiento patriótico de inspiración cristiana. Fue un autor muy fecundo y publicó novelas sobre la Guerra Mundial, de argumento religioso y contemporáneo, además de ensayos y reportajes. Tanto su calidad literaria como la acogida del público hacen de él uno de los principales autores polacos contemporáneos. Sus novelas se han traducido a 19 idiomas. Ediciones Palabra ha publicado La sombra del Padre (19ª ed.),Y el rayo cayó por tercera vez(5ª ed.), San Antonio de Padua(7ª ed.), Magdalena (5ª ed.) y Bajo las murallas de Viena.
Un romanzo scritto e ambientato durante la Seconda guerra mondiale: un panorama degli eventi bellici, i cui protagonisti sono gli ufficiali tedeschi, esecutori dei progetti nazisti di conquista e di terrore. L'evoluzione spirituale di uno dei protagonisti verso la fede cattolica illustra la tesi di Dobraczynski sulle possibilità di una rinascita morale e religiosa del popolo tedesco, depravato dall'ideologia atea del nazismo.
Vida novelada de María Magdalena, testimonio de amor a Dios y testigo privilegiado de Jesús al ser la elegida para anunciar a los Apóstoles la Resurrección del Señor.
El autor emprende la reconstrucción de la vida de María Magdalena de la que se poseen muy pocos datos históricos: solamente conocemos las breves noticias que los evangelistas nos transmiten de ella, y aún así, estos relatos nos dejan en la duda de si en realidad nos hablan de una sola persona o de dos. Dobracznski se adhiere a la teoría de que esta María es la hermana de Lázaro y de Marta, la familia de Betania que tuvo el extraordinario privilegio de disfrutar de la amistad humana y del amor divino de Jesús. Esta novela es históricamente cierta en lo que se refiere a la relación de Magdalena y su familia de Betania con Jesucristo. Dando de lado a una serie de leyendas de dudosa credibilidad, el autor construye las peripecias de la vida de María Magdalena partiendo de la frase de Lucas, que afirma que Jesús había arrojado de ella siete demonios. En su empeño, maravillosamente conseguido, el autor nos presenta las consecuencias de la posesión diabólica, la purificación y la santificación del ser humano. María amó mucho porque se le había perdonado mucho y fue la elegida para anunciar a los Apóstoles la Resurrección del Señor y un mensaje suyo.
Il panorama completo di un’epoca di grande trasformazione che ha segnato la storia dei nostri giorni.
In questo romanzo Jan Dobraczynski ci offre una narrazione dei fatti evangelici riflessa nella coscienza di un contemporaneo di Cristo, Nicodemo, citato solo tre volte nel Vangelo. Nella finzione letteraria, egli scrive lettere a un amico, Giusto, nelle quali alle vicende familiari - l'amore per la moglie Ruth, gravemente ammalata, destinata alla morte dopo una terribile agonia - si intreccia la storia dei suo incontro con Gesù. Nicodemo è l'espressione della nostra coscienza di moderni, ed in realtà il Cristo è presente e contemporaneo ad ogni generazione. Nostri si dimostrano i suoi dubbi, la sua simpatia per il Redentore frenata da riserve e da piccole viltà, il suo timore di un'adesione ai Maestro che metta in pericolo l'autonomia intellettuale. La parola conclusiva è all'amore del Redentore, veicolo di luce e di pace per l'anima di Nicodemo, indicazione ed esplicito invito al lettore.Il quadro di questa corrispondenza è storicamente e geograficamente attendibile. L'ambiente religioso e sociale, nelle discrete notazioni, è vivo e psicologicamente vero.