Fin dall’epoca carolingia – con Rabano Mauro e Alcuino di York – la Chiesa è intervenuta sulla formazione intellettuale dei sacerdoti e dei religiosi. Questo tema è stato approfondito dai Concili (Trento e Vaticano II). Decisivo è stato il contributo di papa Benedetto e di papa Francesco.
Questo testo è il primo nel suo genere: ripercorre l’attenzione che Frati Predicatori, i Domenicani, hanno avuto per la formazione intellettuale. Questa non è né un mero apprendimento di nozioni, né un esercizio accademico di dialettica o di retorica, né è destinata all’erudizione.
San Domenico ha considerato lo studio come il mezzo privilegiato per realizzare il fine della predicazione del Vangelo, anche sulla scorta di Gregorio Magno: «Così i libri sono le nostre armi, e senza i libri nessun frate potrebbe affrontare con successo la predicazione o l’ascolto delle confessioni». Padre Daniele Drago – sotto più punti di vista, storico, giuridico-canonico, ecclesiologico – descrive il ruolo di chi è deputato alla formazione spirituale, religiosa e umana dei giovani frati.
Daniele Drago - Daniele Drago è sacerdote domenicano, dottore in Giurisprudenza e Diritto canonico. Insegna materie giuridiche alla Facoltà di Teologia di Bologna e a Roma presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino in Urbe. È giudice presso il Tribunale ecclesiastico di Bologna e quello di Roma. È maestro dei frati novizi domenicani nel Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano.