Insieme agli Inni Pasquali, gli Inni sulla Natività e sull'Epifania, di Efrem il Siro sono da annoverarsi tra i massimi capolavori della letteratura innografica cristiana. Il grande poeta e teologo, vissuto nel terzo secolo dell'era cristiana, canta il mistero natalizio con immagini intense e suggestive che prende a prestito dal testo biblico e dalla natura. Le due collezioni complete, curate da I. De Francesco e tradotte ora per la prima volta in italiano dai testi originali, comprendono i 28 inni sulla Natività, di cui 16 di sicura autenticità, e i 13 inni sull'Epifania. L'opera è un contributo importante alla riscoperta di uno dei massimi poeti della prima cristianità.
Si tratta di quindici composizioni, accomunate dall'identità del tema e dalla forma poetica. In origine molto probabilmente erano composizioni separate, destinate a uso liturgico, come commento esegetico-meditativo dopo la lettura dei testi biblici ai quali si riferiscono. In questa raccolta Efrem non svolge solo una catechesi, ma, con un linguaggio intimo che coinvolge, comunica la sua esperienza, la sua tensione verso il mistero di Dio, la sua ricerca come teologo. Secondo la teologia di Efrem, il paradiso storicamente realizzato è la Chiesa che cammina sulla terra, ma la persona tende a una pienezza di vita che trascende ogni possibilità della creatura.
È la prima volta che vengono tradotte in italiano dai testi originali le tre raccolte complete degli Inni Pasquali, di Efrem il Siro, il grande poeta e teologo, vissuto nel terzo secolo dell'era cristiana, che cantano il mistero dell'Agnello immolato, descritto attraverso i due grandi libri della Scrittura e della natura. L'opera è quindi un contributo importante alla riscoperta di uno dei massimi poeti della prima cristianità e di un capolavoro della letteratura innografia cristiana. Il curatore. I. De Francesco, ha messo in evidenza la fine tessitura biblica degli inni e il tipo di ermeneutica messa in opera da Efrem, che subisce gli influssi delle due grandi scuole esegetiche del tempo: Antiochia e Alessandria.