Leopoldo, critico d'arte e giornalista nomade, incontra a Roma in Piazza del Popolo Nina, una modella italo-irlandese che conosce da tempo ma di cui sa pochissimo. È l'inizio di una passione dapprima sotterranea, poi sempre più intensa. Su un'isola greca, il loro idillio viene interrotto dal ritorno di Taddeo, l'ex fidanzato di Nina. Dopo una lunga separazione, Leopoldo e Nina si incontrano a Tangeri, dove lei gli confessa di essere incinta, ma di non sapere se di lui o di Taddeo. Incerta sui propri sentimenti, la donna finirà per trasferirsi a Venezia con Gerard, fotografo gay.
Olli Ottolenghi, matriarca di autentica tradizione ebraica, è morta lasciando un testamento che obbliga una famiglia di ebrei a ricongiungersi a Torino. Le leggi razziali del 1938 hanno disperso i suoi componenti nel mondo, e ora, se vogliono entrare in possesso dell'eredità devono ricomporsi, riscoprire le loro origini. Destini incrociati e dissonanti si rincorrono nelle pagine, assieme alle schegge del tempo, ai paesaggi di tante città del mondo, agli amori, anche a quelli proibiti. Nuova edizione del romanzo pubblicato nel 1996.
Cosa costringe Bruno Hass, elegante e distino signore, ad abbandonare sua moglie Adelaide nel corso di una crociera estiva, a voltare pagina nella sua esistenza, a cambiare modi e valori di vita e finanche aspetto? "Stella Oceanis" è il romanzo di una deriva senza scampo, giocato sul filo di una ironica pietà e ricco di estro aggressivo. Un romanzo dai significati mai univoci, come mai univoca è la vita.
Due uomini sono sepolti vicini nel cimitero di Montparnasse: uno è stato un banchiere e il Presidente della comunità ebraica di Parigi, l'altro è stato un artista. Il primo era severo, intransigente, affascinante; l'altro era esuberante, dissipatore, bohémien. Sono, rispettivamente, il padre del narratore e Roland Topor, pittore, scultore e scrittore. Due uomini agli antipodi per scelte di vita, caratteri, ambizioni. Ora la morte li fa giacere e li costringe a parlarsi, come mai sarebbe stato possibile in vita. E' questa l'originale finzione che consente a Elkann di raccontare il proprio padre, i suoi rigori, i moralismi, il disprezzo per tutto ciò che non è convenzione e intraprendenza di gran borghese. Ma anche di allestire un sottile confronto con un uomo apparentemente diversissimo, un artista. Topor è un personaggio che lo incuriosisce. Per questo cerca chi l'ha conosciuto, parla con gli editori che l'hanno pubblicato, con le donne che l'hanno amato, con Nicolas, il figlio che sta calcando le orme paterne, anche lui pittore, ma più mite, forse ancora alla ricerca di uno spazio che la gioiosa esuberanza del genitore non abbia riempito. E mentre il narratore insegue ricordi, fantasmi e realtà, i due uomini - distesi nelle loro tombe ma chiacchierando come se fossero in un bistrot - si raccontano. E finiscono per confessarsi differenze e idiosincrasie ma anche, insospettabilmente, alcune affinità.
Quest'ultimo libro di Alain Elkann è una breve raccolta di brani e riflessioni dedicate a paesaggi e personaggi di due paesi del vicino Oriente, Israele e Giordania, segnati da una storia travagliata, costellata di grandi eventi, a volte dolorosissimi, e caratterizzati da una cultura e da una religiosità dalle antiche radici. E' "un cammino alla ricerca delle origini di noi stessi e dei valori che nutrono l'anima e il pensiero di ogni uomo e che ci portano a riflettere sul valore dell'amore".