In questo testo vengono evidenziati i contenuti e i fondamenti dell’esperienza umana e cristiana di Chiara. L’autore dimostra con evidente incisività che non è esatto parlare di Chiara come una copia al femminile di Francesco: certamente li accomuna lo stesso carisma, la stessa ispirazione divina di seguire a tutti i costi la perfezione del santo vangelo. Ma la bellezza di questi ideali germoglia in lei in modo unico, con una sua specifica novità. È scopo primario di questo lavoro, allora, cogliere la bellezza e la ricchezza di questo carisma che è certamente complementare a quello di Francesco, ma che è anche assolutamente originale. Infine, si completa l’indagine ponendo in evidenza come nell’oggi della storia l’esperienza di vivere la perfezione del santo vangelo sia ancora il nucleo fondamentale e fondante che regola i vari dinamismi della forma di vita dell’Ordine delle Sorelle povere di santa Chiara.
Destinatari
Famiglia francescana e studiosi delle origini francescane
Autore
FRA MAURIZIO ERASMI, baccalaureato in Teologia Dogmatica presso l’Istituto Teologico di Assisi, svolge il suo ministero sacerdotale presso il Santuario del Miracolo eucaristico a Lanciano.
I Fioretti di san Francesco costituiscono una raccolta di “miracoli ed esempi devoti” riguardanti la vita del Poverello, resi in lingua italiana volgare nell’ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano che li ha ricavati dagli "Actus Beati Francisci et sociorum eius", composti probabilmente da frate Ugolino da Montegiorgio tra il 1327-1340.
I cinquantatré capitoli che compongono l’opera coprono un arco di tempo di 110 anni, in cui, oltre a Francesco compaiono alcuni dei suoi primi compagni e anche altri frati marchigiani. Di Francesco viene sottolineata la conformità a Cristo. Questo è il nucleo del messaggio che i Fioretti ripropongono. Nulla si dice della sua giovinezza, del travaglio della conversione, delle lotte e tensioni negli ultimi anni della sua vita. Francesco è l’alter Christus! Ed è alter Christus perché ha fatto del vangelo la sua regola e forma di vita. Questa conformità e sequela definiscono l’esperienza dei suoi primi compagni (Bernardo, Elia, Egidio, Leone, Masseo, Rufino, Silvestro, Chiara), sono annunciate nei grandi insegnamenti francescani (la vera letizia, la povertà, l’amore per le creature, la predica agli uccelli, il lupo di Gubbio...) e confluiscono nelle storie e nei racconti di alcuni frati marchigiani (Corrado d’Offida, Giovanni della Penna, Iacopo da Massa...). La sequela di Cristo, povero e crocifisso, accompagna così a mò di sottofondo musicale le storie di Francesco e dei suoi fratelli, i quali, nonostante le fatiche e le lotte del cammino non rinunciano a cantare e lodare l’Altissimo bon Signore, certi che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”...
Qui è vera letizia!