La lettura della Genesi può essere appassionante come quella di un romanzo, può suscitare profonde riflessioni come un testo di filosofia, far scaturire la preghiera come uno scritto mistico, far conoscere l'uomo come un libro di psicologia, farci conoscere Dio come un trattato di teologia. Questo primo Libro della Scrittura ci parla dell'uomo e della donna nella loro nudità davanti a Dio, rivestiti di un amore fedele e portatori della scintilla di carità che continua a renderli immagine dell'Amore. L'uomo perfetto è Cristo, il Figlio di Dio che ha preso la natura umana per insegnare agli uomini chi è l'uomo, per rivelare loro il volto del Padre e per donare loro lo Spirito che li riveste di Cristo, che li rende figli del Padre, figli nel Figlio. Nella Genesi, per questo, tutto è profezia di Gesù Cristo.
Testo prettamente spirituale. In 15 agili capitoli l'autore, C. Falletti, compie una disamina del rapporto interiore con Dio. Con un linguaggio semplice ma profondo viene trattata la ricerca della presenza di Dio nella propria vita, che è una presenza discreta e leggera come un vento leggero. Da qui il titolo, che fa riferimento al celebre episodio biblico del profeta Elia, che non trova Dio nel vento impetuoso, nel terremoto o nel fuoco, ma "nel mormorio di un vento leggero", espressione la cui traduzione letterale è "voce di sottile silenzio". La ricerca della presenza di Dio viene affrontata sotto diversi aspetti: cosa significa fare silenzio, cosa significa ascoltare la parola di Dio, cosa significa essere a immagine e somiglianza di Dio, cosa significa credere, cosa significa passare dalla fede alla vita, cosa significa rapportarsi al prossimo con umanità e umiltà, cosa significa entrare in relazione con gli altri attraverso la comunicazione. La trattazione è ricca di spunti interessanti e attuali: il rapporto fra amare e fare, il rischio di strumentalizzare i fratelli, il pericolo di sentirsi appagati nelle strutture ecclesiali perché si è in tanti, l'incontro con l'altro al di là della maschera e del ruolo, l'apparente mutismo della parola di Dio.