Flavia Giulia Elena, madre di Costantino, è uno dei personaggi femminili più interessanti e singolari della storia antica. Di umili origini, fu concubina e poi compagna di un ufficiale, Costanzo Cloro, con cui mise al mondo il futuro imperatore Costantino; quando Costanzo fu nominato Cesare fu ripudiata e cadde in disgrazia. In seguito il suo onore venne riabilitato, ricevette il titolo di Augusta e divenne influente consigliere del figlio Costantino, quando questi si avvicinò al cristianesimo e diede legittimità ufficiale alla nuova fede. Alla sua morte fu sepolta in un mausoleo a lei dedicato e venerata nei secoli dalla Chiesa come "Sant'Elena imperatrice" - secondo la leggenda, infatti, fu lei a ritrovare, durante un viaggio in Palestina, la vera croce su cui Cristo morì. Edgarda Ferri, attraverso un uso accurato delle fonti e con la consueta capacità divulgativa, offre al lettore la biografia di questa donna straordinaria, la cui vita si intreccia con i più importanti personaggi del Tardo Impero Romano e che ancora oggi è oggetto di culto per la cristianità.
Vespasiano Gonzaga Colonna, valoroso condottiero e abile diplomatico, ma anche architetto militare e grande mecenate, inseguì un sogno: trasformare la romana Sabbioneta, che sorge dalla umida pianura lombarda, in una straordinaria città, circondata da mura a forma di stella a sei punte, dove raccogliere opere d'arte che rievochino la grandezza dell'antica Roma. Spinto da questo sogno, alla continua ricerca di soldi per realizzarlo, Vespasiano condusse una vita pubblica errabonda, fra i campi di battaglia, la corte imperiale asburgica e quella spagnola, e una vita privata turbolenta, che verrà segnata da molti lutti. Ma quando Vespasiano morì, a sessant'anni, nel 1591, il sogno di costruire dal nulla una perfetta città rinascimentale, inno alla potenza militare e alla bellezza classica, era compiuto. Sabbioneta, dopo trentasei anni di continui lavori, era un ideale divenuto realtà. In questa biografia avvincente come un romanzo, Edgarda Ferri fa rivivere le suggestive atmosfere del Rinascimento italiano, ricostruendo la vita di un uomo tormentato, di un grande principe, di uno spirito forte e visionario, che lasciò come memoria di sé una città intera, di tale stupefacente bellezza da rimanere intatta fino ai giorni nostri, troppo perfetta per subire le offese del tempo.
Indomabile, solitaria guerriera, Matilde di Canossa (1046-1115) fu la donna più potente del suo tempo. È il tempo delle lotte per la supremazia sul mondo cristiano fra il papa e l'imperatore, il tempo dei tradimenti, delle scomuniche e dei perdoni tra personaggi come Enrico IV, Ildebrando di Soana, Bonifacio di Canossa. È il tempo delle battaglie e delle guerre feroci, dei lunghi viaggi attraverso paludi e foreste, dei matrimoni combinati e delle regine ripudiate. Ferri disegna il ritratto di una grande, tormentata personalità femminile, costantemente divisa tra la nostalgia per la vita quieta del monastero e l'esercizio del potere.