In origine un corpo d'elite costituito da combattenti a cavallo, la cavalleria ha finito per essere progressivamente identificata con la nobiltà: nobiltà di sangue e nobiltà di spirito. Il libro traccia la storia della cavalleria nelle sue diverse identità, illustrando aspetti come l'investitura, le armi, i metodi di combattimento, i tornei e le giostre. Fa luce poi sul rapporto della cavalleria con la nobiltà e la chiesa, sullo sviluppo dell'ideologia amorosa cavalleresca e sulla letteratura di argomento cavalleresco, fiorente nel Medioevo e dopo.
Le crociate per liberare la Terrasanta hanno opposto per due secoli le forze della cristianità e dell'Islam, ben oltre il Medioevo hanno occupato i pensieri dei cristiani, hanno creato miti e forgiato ideologie nel mondo cristiano come in quello musulmano. Pellegrinaggio o conquista, fede o fanatismo, guerra di liberazione o proto-colonialismo? Ricapitolandone i molti e spesso contraddittori moventi, Flori traccia un quadro delle crociate e le individua come fatto cardinale della storia.
Il Medioevo fu un'epoca segnata dall'attesa (speranza o paura) della fine; le profezie delle Scritture ed eventi come le invasioni, l'espansione dell'islam o il traguardo stesso dell'anno Mille disegnavano un orizzonte apocalittico che è parte integrante della fede e della cultura dell'Europa medievale. Nel riconsiderare tale concetto il libro mostra anche come, lungi dall'esaurirsi in credenze "apocalittiche e oscurantiste", la coscienza della fine futura abbia molti motivi di interesse anche per l'uomo contemporaneo.
Jean Flori, direttore di ricerca al Cnrs, lavora al Centre d'Études Supérieures des Civilisations Médiévales di Poitiers. Tra i suoi libri: "Cavalieri e cavalleria nel Medioevo" (1999) e "Riccardo Cuor di Leone" (2002) per Einaudi; per il Mulino "La cavalleria medievale" (2002), "Le crociate" (2003) e "La guerra santa" (2009).
Jean Flori dedica questo studio alla trasformazione ideologica che porta il pensiero cristiano dalla originaria nonviolenza alla crociata: una trasformazione lenta, iniziata già al tempo della cristianizzazione dell'impero romano, ma avvenuta soprattutto nel X e XI secolo, fra Carlo Magno e la prima crociata. Flori mette in luce come attraverso la difesa armata dei possedimenti della Chiesa, tanto i singoli monasteri e le chiese quanto i territori papali, la guerra venga a poco a poco sacralizzata, poi come prenda corpo una demonizzazione dei musulmani che risponde allo spirito della "reconquista" spagnola e quindi come nasca infine la "guerra santa" contro gli infedeli.