La Chiesa cattolica ha una dottrina politica? Una domanda di questo genere oggi fa spaventare molti fedeli e, soprattutto, molti ecclesiastici, anche di alto e altissimo rango. Eppure, la Chiesa ha sempre pensato di averla, e solo oggi questa consapevolezza è in grave crisi, perché nella cattolicità sono entrate da tempo errori e idee che contrastano tale possibilità. Questo manuale di dottrina politica cattolica affronta il problema in forma sistematica e innovativa, con brevi domande e risposte, sul modello del Catechismo di San Pio X: così facendo, prende per mano il lettore e lo guida, passo dopo passo, a scoprire il pensiero politico cattolico.
Può sembrare strano che una filosofia possa dirsi atea: la filosofia appartiene al mondo della ragione mentre l'ateismo all'ambito della fede. Eppure, in ambito cattolico, la fede necessita della filosofia in quanto disciplina capace di conferire un senso unitario all'intero sapere e all'esistenza. A volte però la fede si avvale di strumenti inadeguati o addirittura fuorvianti, come il razionalismo e l'idealismo, filosofie esplicitamente atee perché negatrici della metafisica e della teologia. Ecco che appare allora un paradossale "ateismo cattolico", che deforma la comprensione delle verità di fede dall'interno (fino ai vertici della Chiesa) in nome dello spirito del tempo e dell'aggiornamento.
Nella babele delle storie della filosofia, delle correnti di pensiero, delle ideologie e delle verità di ognuno, questo libro offre una visione semplice, alla portata di tutti, organica e unitaria del pensiero. Come si può pensare e come non si deve, per non naufragare nel mare delle opinioni. Dopo il successo di Filosofia per tutti Stefano Fontana ci offre una chiave di comprensione dei diversi ambiti del pensiero così come sono stati elaborati dalla bimillenaria tradizione cristiana che ha fatto propria - soprattutto con Tommaso d'Aquino - la grande tradizione del mondo classico.
In poche parole: L’esortazione Amoris Laetitia rappresenta una rivoluzione nella Chiesa da cui non si torna più indietro, e forse il primo passo per un Concilio Vaticano III che è già in atto.
Esaltata o criticata, ampiamente discussa, Amoris Laetitiadi Papa Francesco non è solo un’esortazione postsinodale, ma piuttosto una rivoluzione da cui non si torna più indietro: prova ne è l’interesse che ha suscitato anche all’esterno della Chiesa. Affronta il problema dell’accesso alla comunione dei divorziati ma lo fa dal punto di vista esistenziale, affidandosi più alla prassi che alle argomentazioni teologiche; introduce un linguaggio ambiguo dietro la necessità di un “rinnovamento del linguaggio ecclesiale” e suggerisce che la dottrina possa (o debba?) cambiare dietro istanze del tempo e delle scelte pastorali. Per questo l’esortazione, spesso sventolata come bandiera e assunta come nuovo dogma, rappresenta il miglior frutto del Vaticano II e forse già il primo passo per un Vaticano III non ancora convocato ma incarnato nel suo spirito dal pontificato di Bergoglio.
Il Medioevo fu realmente un’epoca buia, barbara e priva di vitalità culturale, come spesso è stato descritto e considerato? Si tratta di un pregiudizio che, fin dal Rinascimento, ha bollato con un marchio quasi indelebile il periodo che va dalla dissoluzione dell’Impero Romano alla fine del XV secolo. La realtà storica è invece ben diversa e proprio la filosofia, in particolare quella cristiana, è in grado di illuminare questi secoli e svelarne tutta la ricchezza culturale. Alla sapienza dei medievali questo agile volume affida dunque un compito importante: far camminare il lettore contemporaneo al fianco di giganti del pensiero e della fede, come san Paolo, sant’Agostino e san Tommaso. I loro ragionamenti cristallini, la loro sincera ricerca della Verità e l’appassionata contemplazione della Somma Bellezza condurranno a dissolvere le tenebre di un’epoca considerata “oscura” e restituiranno al Medioevo la dignità e il rispetto che merita.
La Gnosi è un'eresia che pretende che la salvezza non venga da Dio ma dall'uomo attraverso una conoscenza iniziatica che rifiuta la realtà naturale per riplasmarla. Da sempre presente nella storia del cristianesimo e ripetutamente condannato, lo gnosticismo è stato inteso invece negli ultimi anni come un contributo positivo al dibattito teologico e uno sviluppo dialettico utile al futuro della Chiesa. Questo libro analizza l'eresia gnostica nelle sue relazioni con il pensiero moderno attraverso pensatori come Rahner, Maritain o Metz, la "svolta antropologica" della teologia cattolica contemporanea e movimenti come la Riforma luterana o la Teologia della Liberazione. L'esito di tutto questo però può essere solo uno: la secolarizzazione.
Da un’inchiesta condotta nell’immediato postconcilio alla Pontificia Università Lateranense emerse che per i seminaristi che lì studiavano teologia il più grande teologo cattolico di tutti i tempi fosse non San Tommaso d’Aquino o Sant’Agostino, ma Karl Rahner. Oggi Rahner sembra aver vinto: pastori che seminano dubbi tra i fedeli, che permettono che altri lo facciano senza intervenire, che mal sopportano che i cattolici difendano la legge morale naturale. Ecco la rivoluzione portata da Rahner: una Chiesa democratica e aperta, dai confini indefiniti, strutturata a partire dalla base, pluralista dal punto di vista teologico, filosofico e dottrinale, che sostituisce la pastorale alla dottrina, che non evangelizza nessuno e non condanna più niente, perché ogni situazione particolare di vita può essere un buon punto di partenza. È la Chiesa che, senza una verità esclusiva da comunicare, per Rahner deve convertirsi al mondo: dietro questo cattivo assunto c’è solo una cattiva filosofia, che ha in Kant, Hegel e Heidegger i suoi riferimenti. Quanto è diffusa oggi la Chiesa di Karl Rahner? Una cosa è certa: non vincerà.
L'uomo vive come in una scatola e ha due interessi: sapere se le cose dentro la scatola hanno un ordine e se fuori della scatola c'è qualcosa d'Altro. È a partire da questa metafora e facendosi guidare da due massime - nessuno si dà ciò che non ha; un errore all'inizio è grande nella conclusione - che viene intrecciata questa breve storia della filosofia che, con linguaggio semplice, spiega i nodi della filosofia e perché essi debbano essere sciolti tramite il buon senso e il realismo. Ad alimentare la fabbrica degli scettici e dei disperati ci pensano infatti già i professori di filosofia! Una storia della filosofia semplice è possibile perché la filosofia è per i semplici e parla il linguaggio delle cose. Fare semplicemente filosofia è possibile.