Che valore ha per noi contemporanei, per le nostre società laiche e consumistiche, il concetto teologico di "Trinità"? Rispondere a questo interrogativo vuol dire, per Teresa Forcades, affrontare il tema del Dio uno e trino, dell'unità nella diversità, intrecciando la riflessione teologica a quella filosofica, per arrivare a considerare le sue ripercussioni sociopolitiche. Confrontandosi e dialogando con il pensiero di Gisbert Greshake e Ioannis Zizioulas, Forcades ci invita a considerare l'unità della Trinità in termini di relazione, fondata sulla categoria della gratuità. Ed è così che, in modo sorprendente, la "pericoresi" fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo diventa uno sprone ad allargare l'orizzonte, suggerendo una nuova idea di comunità, in cui vedere la crescita personale come parallela a quella del bene comune.
Dorothy Day e Simone Weil: due donne che responsabilmente, e senza sotterfugi, si sono assunte il compito di dare senso alla loro esistenza e hanno concepito la vita come un servizio della giustizia. In entrambe, l'esperienza cristiana è profonda, vibrante, originale. Teresa Forcades la racconta, seguendo con attenzione e curiosità i loro diversi itinerari esistenziali: dall'infanzia critica nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche alla lotta matura in favore dei diseredati e della classe operaia. Al cuore della loro spiritualità, il lavoro umano. Il libro ci restituisce così il ritratto di due donne d'eccezione, testimoni altissime di impegno civile e giustizia sociale.
In un intreccio sapientemente tessuto Teresa Forcades annoda assieme le sue esperienze personali con una intensa riflessione sui temi che le sono più cari, mostrando che la fede cristiana può essere una forza dinamica capace di dar luogo a sovversioni profonde. Il suo appassionato appello alla libertà, all'amore e alla giustizia sociale risuona con vibrante emozione nelle pagine di questo libro in cui la critica all'attuale sistema politico ed economico è scandita dal tempo della liturgia delle ore che ritma la vita di preghiera delle monache benedettine. Così la teologa catalana dimostra che la vita cristiana può penetrare in maniera profonda nella preghiera e nella contemplazione ed essere anche - al tempo stesso - radicalmente impegnata nel mondo contemporaneo.
Un cammino di lotta e rivendicazione. Questo è il significate di teologia femminista secondo Teresa Forcades, la combattiva suora del monastero catalano di Montserrat che nell'ultimo decennio ha messo alla prova in più occasioni le gerarchie ecclesiastiche (ma anche alcuni poteri economici e politici) con le sue teorie, le sue idee radicali, la sua partecipazione attiva alla vita pubblica. Attraverso un'agile galleria di ritratti delle pensatrici e religiose che nel corso della storia hanno dato un contributo essenziale alla definizione di una teologia critica - da santa Teresa d'Avila a Juana Inés de la Cruz e Anna Maria van Schurman, fino alle italiane Elena Cornaro, Laura Bassi e Maria Gaetana Agnesi, tra le prime erudite europee - questo libro teorizza e auspica un rinnovamento della teologia, con l'obiettivo di evidenziare le contraddizioni tra dottrina e società, e offrire alternative capaci di superarle. A partire proprio dal ruolo delle donne nella Chiesa e, in generale, dal progresso della batraglia per l'uguaglianza tra donne e uomini in tutti gli ambiti, pubblici e privati. Una riflessione originale, che affronta anche molti argomenti controversi in ambiente cattolico, come l'autodeterminazione femminile in tema di maternità, l'uso degli anticoncezionali, l'accesso dei divorziati ai sacramenti e l'omosessualità.