Descrivere la preghiera contemplativa non è impresa facile. Tuttavia, qualcosa bisogna pur dire, poiché in essa il Signore comunica le sue grazie in maniera speciale. L'autore di questo volume lo fa attingendo al grande tesoro della Tradizione - dai Padri del deserto fino ai santi contemplativi più recenti - per aiutarci a trovare motivazioni e stimoli che ci dispongano alla dimensione contemplativa della preghiera. Ricorrendo a una metafora efficacissima utilizzata da santa Teresa d'Avila, ci spiega che cosa si intende per contemplazione: nella meditazione ci affatichiamo come quando dobbiamo attingere acqua dal pozzo per irrigare il giardino; nella contemplazione la fatica scompare, perché Dio stesso provvede a irrigare il giardino facendo piovere. In poche parole: quando nella preghiera lo Spirito agisce e noi ci abbandoniamo, allora abbiamo la preghiera contemplativa. Un cristiano contemplativo non è solo uno che prega meglio o di più, ma una persona che vive attendendo l'Invisibile che si rivela passo dopo passo, senza strepito e senza clamore, e che sa gustare la "manna dal cielo" che il Risorto fa cadere dalle sue mani verso la terra.
Per Teresa d'Avila l'orazione è la porta del nostro castello interiore, nella cui stanza centrale siede in trono Cristo risorto. Pregare vuol dire varcare questa soglia ed entrare in un mondo da esplorare. Questo testo si rivolge a chi ha il desiderio di pregare e sente l'iniziale necessità di orientarsi. Nella prima parte l'Autore offre un breve commento ad alcuni brani del Nuovo Testamento che riguardano la preghiera, introducendo alla bellezza e alla peculiarità della preghiera cristiana. Nella seconda parte vengono suggerite alcune modalità di orazione consegnateci dalla tradizione spirituale della Chiesa, tra le quali, per esempio: il silenzio, la lectio divina, l'esame di coscienza.