L'impero non è semplicemente una forma di governo o di organizzazione politica: ha radici divine, perciò lo si ritiene immortale. Questo libro racconta il modo in cui si è trasformato il concetto di impero nei secoli che vanno dalla caduta dell'impero romano d'Occidente a quella di Costantinopoli (1453). Con una prosa agile e continui rinvii alle fonti storiche, l'autrice guida il lettore in un lungo e affascinante viaggio attraverso gli imperi che si susseguirono durante il Medioevo: da Costantino, il primo imperatore cristiano, a Carlo Magno, considerato il padre dell'Europa moderna, dai fasti del mondo bizantino alla dinastia degli Ottoni che regnò sullo scorcio dell'Anno Mille, nel drammatico "secolo di ferro", fino alla riforma gregoriana della Chiesa e allo scontro epocale che vide su fronti avversi i papi e i grandi imperatori tedeschi: Enrico IV, Federico il Barbarossa, il geniale e sregolato Federico II di Svevia, soprannominato "stupor mundi". Come una Fenice immortale, che arde ma non muore, l'idea del potere universale sopravvisse ai grandi sconvolgimenti che travagliarono la civiltà occidentale dopo la fine dell'impero di Roma, si eclissò in epoche di crisi per poi risorgere, ogni volta splendida, negli imperi del Medioevo. Il segreto di un potere universale. Dalla caduta dell'impero Romano d'Occidente alla fine di Costantinopoli.
Qual era l'aspetto di Roma all'epoca dei Templari, e quali luoghi della città furono teatro di eventi cruciali per la storia del leggendario Ordine? Lo si scoprirà attraverso una serie di tappe significative. Come guida, avremo alcune figure illustri: Hugues de Payns e Jacques de Molay, il primo Maestro e l'ultimo, e fra loro san Bernardo di Clairvaux, il grande mistico del XII secolo che a buon diritto può essere considerato la colonna ideologica e spirituale del Tempio.