Questa è la prima versione italiana dell'opera 'De harmonia mundi totius cantica tria' del francescano veneto Francesco Zorzi. Con un commento essenziale volto soprattutto a rintracciare le fonti alle quali l'autore ha attinto con straordinaria abbondanza. Con testo latino a fronte.
Tutto cominciò quella notte.
La incontrai: fu amore al primo sguardo.
Lei era bella come mai bellezza vidi prima;
una luce interiore splendeva nei suoi occhi,
al di là di ogni possibile comprensione umana.
La lettera di un uomo che ha sperato per tutta la vita di vedere l’invisibile; Sofia è giovane sonnambula che di mestiere fa la spia, aggirandosi al mercato, tra uomini corrotti, uomini innamorati e un Presidente ricco e potente; Ginevra, dotata di un’immaginazione ipercreativa, deve sempre tenere a bada ciò che la sua mente crea per non incorrere in qualche guaio grosso; un uomo misterioso nasconde un segreto che richiede pazienza e curiosità; un bambino e la sua magliettina ingiallita; un medicinale miracoloso che può salvare molte vite e un amore assoluto che saprà affrontare ogni rischio. Personaggi e storie che dalla finzione si affacciano alla realtà. L’amore, il sogno, il sesso fulmineo, la libertà.
Un esordio narrativo che conferma il talento di un cantautore che ha saputo incantare pubblico e critica con la verità dei suoi testi. Spesso paragonato a Battisti e De Andrè, Francesco Tricarico racconta del mondo di oggi e dei giovani di oggi, sospesi tra la cruda e impietosa realtà e il sogno di una fuga, se non lontano,almeno nell’immaginazione.
Quale ruolo è immaginabile, oggi, per l'università in Italia? Che cosa significano libertà di ricerca, di insegnamento, di studio? Come è possibile dialogo fra differenti persone, discipline, culture? Collocandola nel dibattito sul dialogo interculturale, il volume affronta una questione di grande attualità, quella del rapporto fra università e lavoro, ricerca e insegnamento, saperi teologico-filosofici e scientifico-laici, scienza e istituzioni, libertà e verità. A partire da un approfondimento filosofico della libertà, l'università è pensata come autonomo libero spazio interrogativo, di apertura ad ogni ricerca e comunicazione, per avviare un rapporto fecondo fra saperi, culture e religioni, le molteplici persone e realtà dell'universo umano, al di là delle contrapposizioni dominanti bellicosamente il mondo odierno. In un'agile forma filosofico-divulgativa, attraverso brevi capitoli a tema, l'autore formula i principi del sapere universitario: inscindibilmente costituito di insegnamento e ricerca, criticità e creatività, autonomia e responsabilità, differenza e interdisciplinarietà, verità e libertà. La tesi centrale è che non c'è autentica libertà senza relazione con differenti prospettive, sino all'apertura dell'uomo alla verità che lo trascende, restando né religiosamente né ideologicamente qualificata.
Commentando alcuni passi significativi delle opere di Nietzsche, qui ritradotti, viene proposto un cammino introduttivo, toccando le principali tappe del suo filosofare. I temi della volontà di potenza, dell'oltre-uomo, dell'eterno ritorno sono illustrati secondo una loro interpretazione innovativa, mostrandone la interdipendenza, anche con quelli delle metamorfosi dello spirito e della misteriosità del sé, dell'estasi mistica e dell'interpretazione, del pensiero simbolico e della redenzione dal dolore, del nichilismo contemporaneo e della globalizzazione, della non-violenza di Gesù e della grande politica ecumenica a venire.
La montagna in tutti i suoi molteplici aspetti, esaminata da una prospettiva filosofica. Per Tomatis, professore di Ermeneutica filosofica, l'ambiente montano aiuta a comprendere e a risolvere le questioni centrali della vita umana perché sulle vette tutto riesce a essere colto compiutamente, con profondità e con partecipe distacco come in una prospettiva dall'alto. Attraverso le proprie esperienze, l'autore elabora un pensiero che ritrova una dimensione di libertà e di pace, in grado di porre in dialogo anche le differenti culture della Terra, perché, come ebbe a dire un alpinista d'altri tempi: "La montagna è dei buoni." Chiuso il libro, al lettore parrà d'aver raggiunto veramente alcune tappe di un percorso spirituale.
Nel testo di Francesco Bacone dal titolo "De principiis atque originibus secundum fabulas Cupidinis et Coeli, sive Parmenidis et Telesii et precipue Democriti philosophia tractata in fabula de Cupidine", vengono affrontati molti temi rilevanti nella filosofia baconiana, in particolare quello dell'atomismo. Sul rapporto tra Bacone e l'atomismo esiste un consistente dibattito al quale si fa ampio riferimento nell'introduzione. Il volume esce con una Presentazione di Paolo Rossi, professore emerito all'Università di Firenze.
Il libro è organizzato in 18 capitoli, ciascuno dedicato a una grande teoria del cinema. C'è un capitolo dedicato alle teorie del realismo, uno alle teorie dell'immaginario e uno alle teorie del linguaggio. Un capitolo passa in rassegna il dibattito sul "nuovo cinema" degli anni Cinquanta e Sessanta. Seguono gli approcci scientifici: la psicologia, la sociologia, la semiotica e la psicanalisi. Infine abbiamo i temi del dibattito più recente: la discussione tra cinema e politica, quella sull'idea di rappresentazione, quella promossa dal femminismo e gli studi "neo-metodici" come la pragmatica o la psicologia cognitiva, gli studi "culturologici" con pagine dedicate al film di genere e al film come opera d'arte, infine gli studi storici.