Con parole semplici e dirette, papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta instaurando un dialogo intimo e personale. Al centro, c'è il tema che più gli sta a cuore - la misericordia - da sempre fulcro della sua testimonianza e ora del suo pontificato. In ogni pagina vibra il desiderio di raggiungere tutte quelle anime - dentro e fuori la Chiesa - che cercano un senso alla vita, una strada di pace e di riconciliazione, una cura alle ferite fisiche e spirituali. In primo luogo quell'umanità inquieta e dolente che chiede di essere accolta e non respinta: i poveri e gli emarginati, i carcerati e le prostitute, ma anche i disorientati e i lontani dalla fede, gli omosessuali e i divorziati. Nella conversazione con il vaticanista Andrea Tornielli, Francesco spiega - attraverso ricordi di gioventù ed episodi toccanti della sua esperienza di pastore - le ragioni di un Anno Santo straordinario da lui fortemente voluto. Senza disconoscere le questioni etiche e teologiche, ribadisce che la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno; piuttosto ha il compito di far breccia nelle coscienze per aprire spiragli di assunzione di responsabilità e di allontanamento dal male compiuto.
Il 27 marzo 2020, in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha raccolto il mondo intero intorno a sé per un momento straordinario di preghiera. Da settimane si interrogava su come accompagnare le tante persone che avevano iniziato una drammatica "traversata del deserto" nell'isolamento, negli ospedali, sui fronti di lotta contro la pandemia. Quel venerdì pomeriggio, Francesco ha chiesto al mondo di fermarsi, di riunirsi in preghiera per cercare, tutti insieme, nella parola del Signore, il significato di ciò che stava accadendo e per implorare il soccorso. Le immagini potenti e drammatiche provenienti dalla piazza deserta hanno raggiunto milioni di persone collegate in tutti i paesi attraverso tv, telefoni e computer. Nell'anniversario di quel 27 marzo in cui Papa Francesco ha dato voce all'angoscia e alla preghiera dei fedeli in una piazza San Pietro deserta, questo libro ripercorre le tappe di un percorso segnato dai lutti, ma anche dalla solidarietà e dalla speranza. Un percorso che ha rivelato il Pontefice come un padre e una guida per tutti, credenti e non credenti. Le pagine raccolgono le immagini più suggestive degli interventi del Santo Padre insieme ai brani più significativi delle preghiere, delle omelie, dei messaggi con i quali ha indicato la strada per affrontare le sofferenze e costruire un futuro migliore, nello spirito della fratellanza.
Sono passati dieci anni dall'arrivo di Papa Francesco nelle nostre vite. Dieci anni di pensieri, raccolti in questo libro per poterli leggere ogni volta che, sulla tua strada, ti sembra di scorgere meno luce. Perché le parole del Papa hanno questo potere: illuminano la via, donandoci saggezza e speranza! Età di lettura da 6 anni.
Bombardati di appelli e notizie allarmanti, siamo stati portati a credere che ormai ambiente e sviluppo economico siano definitivamente incompatibili. La tesi di Francesco Vecchi è che non debba per forza andare così. Ma dovremmo smetterla di farci accecare della crociata "per salvare il mondo" condotta dai fanatici dalla religione 'green': non ha senso contrapporre noi cattivi e dannosi esseri umani al povero pianeta messo a rischio, perché non è la Terra a dover essere salvata, siamo noi. Questo libro è un appello ad abbandonare riti e articoli di fede tipici del millenarismo verde alla moda, per abbracciare la scienza, e di conseguenza un ambientalismo pragmatico. Il primo passo: cominciare a basarsi su fatti e numeri per misurare - e mettere sulla bilancia con vera consapevolezza - i problemi sociali, economici ed ecologici che si intrecciano tra loro. Basterebbe questo per accantonare sia le illusioni sia il catastrofismo della religione 'green'. Scopriremmo che è impossibile affidare l'intero approvvigionamento energetico di un paese come l'Italia alle sole rinnovabili, che l'auto elettrica è di fatto controproducente in termini di impatto ambientale, che gli otto miliardi di persone che popolano il pianeta non potranno mai sfamarsi di cibo "bio". Ecco perché dovremmo accogliere senza pregiudizi ideologici le tecnologie che davvero potrebbero farci vincere la sfida contro il riscaldamento globale, senza precipitare in una decrescita economica tutt'altro che felice: in particolare, il nucleare di quarta generazione e l'agricoltura geneticamente modificata. Potrà piacere o meno, ma è l'unico modo per evitare entrambe le catastrofi: quella ambientale e quella della fame e della povertà.
Un libro per capire meglio come funzionano i social, e soprattutto come funzioniamo noi dentro i social. Come i social stanno cambiando il nostro modo di informarci e fare attivismo i social network ci stanno trasformando. Francesco Oggiano, digital journalist e volto noto della community di Will Italia, ci aiuta con taglio ironico e pungente a orientarci - e destreggiarci - nel labirinto della rete. Come è cambiato il giornalismo, e perché dilagano conformismo, fake news e "fuck news" (quelle che ci fanno imprecare di indignazione)? Perché la rabbia sembra essere diventata lo stato d'animo prevalente online? Esiste davvero la "cancel culture", e quanta vivacità intellettuale ci stiamo perdendo, per paura che ci prendano di mira per una frase postata su Facebook e mal interpretata? Come sono nate campagne global diffuse sui social e poi divenute movimenti quali il Black Lives Matter e il #MeToo? Perché le star e gli influencer stanno diventando i nuovi punti di riferimento anche su temi sociali, politici e ambientali? In che modo l'attivismo digitale sta cambiando le imprese e la politica? Perché Instagram era il posto in cui andavi per dimenticarti del mondo, mentre ora è il posto in cui vai per scoprirlo? Che cos'è il Metaverso, e come modificherà le nostre vite? SociAbility risponde a queste e molte altre domande, preparandoci al bivio che abbiamo davanti: saremo chiamati a scegliere tra la semplificazione e la complessità, l'indignazione fine a se stessa e le idee, i meri simboli e l'azione, l'illusione della perfezione e l'umanità, il narcisismo e la curiosità. E da queste scelte dipendono in gran parte il futuro dell'informazione, della democrazia e della vita sociale.
Le parole di papa Francesco portano gioia e speranza nella vita di ogni giorno.
In questo libro si parla della pace e di tanti altri temi molto cari a papa Francesco e fondamentali per la vita di ciascuno di noi: la fratellanza, l'accettazione e il rispetto dell'altro, la salvaguardia del pianeta. Dalle omelie a Twitter, dai colloqui con i politici e i governanti agli incontri con la folla di persone che lo seguono nei suoi viaggi in ogni angolo del mondo, papa Francesco trova le parole per raggiungere il cuore di tutti, perché ciascuno ha il diritto e il dovere di migliorare il mondo. Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Età di lettura: da 7 anni.
I testi sacri del cristianesimo sono popolati di innumerevoli personaggi, protagonisti di storie che ci indicano ancora oggi le vie della fede e della speranza e ci fanno sentire l'insegnamento delle Scritture vicino, concreto, appropriato al nostro tempo. Papa Francesco ne ha scelti alcuni, nelle sue omelie e nei suoi discorsi, per farli conoscere meglio e offrire modelli di vita ai credenti di oggi. In queste pagine si incontrano, tra gli altri, Abramo e Mosè, pronti a rispondere con fiducia alla chiamata del Signore; la coraggiosa Giuditta, che vince la disperazione dei concittadini con il linguaggio della fede; il gioioso re Davide, che ci insegna a chiedere perdono; il profeta Giona, con la tentazione di sfuggire al proprio compito. Ci sono Maria, donna che ascolta e dice sì al Signore; Giuseppe, capace di abbandonare il suo progetto di vita per una missione più grande; i Re Magi, simbolo di uomini e donne instancabili nella ricerca della luce; Pietro con le sue paure; Paolo che, fatta la potente esperienza della grazia, è spinto a cercare la comunione con gli altri cristiani. Ripercorrendo le loro vicende, Francesco invita i fedeli a riscoprire e rileggere la Bibbia e ad accogliere il messaggio che attraverso di essa Dio ha affidato al suo popolo.
La promessa del Salvatore, l'attesa, la nascita del Bambino, la gioia del presepe, il dono della luce e della pace. Le parole di papa Francesco ci accompagnano verso il Natale, per scoprirne il vero significato. Un percorso che ci invita a uscire da una quotidianità rassegnata e abitudinaria, ad aprire la mente e il cuore, a incamminarci verso Betlemme, dove ci aspetta il pane della nostra vita. Queste pagine raccolgono le riflessioni di Francesco per vivere il Natale non solo come una festa, ma come l'occasione per prepararsi all'incontro personale con il Signore e conoscere il potere dell'amore, quello che rigenera la vita, perdona le colpe, riconcilia i nemici, instaura nel mondo un regno di pace.
È l'estate del 1939, Miranda ha dieci anni e il mondo è sull'orlo dell'abisso.
Ma lei non lo sa. Quell'estate sarà la più bella della sua vita.
Miranda parte con sua madre da Firenze per raggiungere Villa Ada, la casa del nonno paterno, il marchese Ugo Soderini, sulle colline pistoiesi. Suo padre è altrove.
La cascina del nonno e il bosco misterioso che la circonda sono il teatro perfetto per le avventure spericolate insieme con Lapo, il nipote del fattore, le scorribande in bicicletta, le scoperte pericolose, il primo, innocente bacio.
Ma il bosco è anche il luogo abitato dalle creature parlanti che l'anima di bambina vede o crede di vedere. E la foresta compare sempre, e misteriosamente, nei quadri del nonno, chiusi nel laboratorio che nessuno ha il permesso di visitare.
C'è come una luce magica che rischiara quella porzione di mondo. Miranda, ormai novantenne, ce la racconta, fendendo le nebbie della memoria. Tornare a quei giorni, a quella bambina ignara, che ancora non ha visto, vissuto, sofferto, perduto è più che una consolazione, è un antidoto.
È l'incantesimo di una giovinezza improvvisa.
Francesco Carofiglio ci conduce per mano all'ultima estate di innocenza. E lo fa con ciò che, più di ogni altra cosa, contraddistingue la sua poetica, la fragilità incorruttibile del ricordo e lo sguardo innocente di chi può ancora essere salvato.
Per papa Francesco l'allegria è buona, rallegrarsi è buono, ma la gioia è molto di più: è uno stato dell'anima non generato da motivi congiunturali, da effimere evasioni di un momento, da soddisfazioni professionali passeggere. La gioia è un sentimento profondo, un dono che riempie l'interiorità, una dimensione dell'essere che si conquista giorno per giorno e che non ci abbandona anche quando si attraversa il dolore. La gioia è il segno distintivo della fiducia in se stessi e nella vita, sempre. Nel percorso di questa lunga riflessione, Francesco conduce il lettore dalla tristezza alla gioia, dal pianto al conforto, dalla solitudine all'amicizia, dalla paura al coraggio, dalla vuota lamentazione alla preghiera filiale, dall'offesa al perdono, dalla morte alla vita, trasmettendo la sua più certa e profonda convinzione: solo se ci terremo per mano potremo conoscere la vera felicità.