Il volume si propone, attraverso l'esame della vita e delle opere di tre umanisti attivi in campi diversi (lo storico e letterato Jacopo di Poggio Bracciolini, il poeta e filologo Bartolomeo Fonzio, il teologo e agiografo Francesco da Castiglione), di indagare alcuni degli aspetti fondamentali della civiltà fiorentina del secondo Quattrocento: il rapporto fra politica e letteratura, o meglio il sagace impiego 'politico' della letteratura e della storiografia; la singolare capacità della poesia latina di farsi efficace espressione di spunti e motivi della più bruciante, quotidiana e concreta attualità (storico-politica, culturale, biografica); il confronto e la coesistenza di teologia e umanesimo, cristianesimo e lettere profane; l'articolato atteggiamento dei Medici e del Magnifico nei confronti degli uomini di lettere più legati ai settori politicamente e culturalmente cruciali della vita cittadina (gli ambienti oligarchici, quelli umanistico-accademici e quelli religiosi).
Nel "Cratilo" Platone getta le basi per l'elaborazione di una nuova concezione del linguaggio che sia compatibile con il dettato della sua ontologia e della sua epistemologia. Nel corso della trattazione il tradizionale tema della correttezza del nome si traduce rapidamente in un'indagine sulla possibilità, sulle modalità e sui limiti della relazione fra il nome e la cosa nominata. La particolarissima fisionomia di quest'opera impone l'adozione di una specifica strategia interpretativa: più che in altri dialoghi, infatti, struttura drammatica e struttura argomentativa si corrispondono nel "Cratilo" in modo assai stretto, talché è dato scorgere nelle successive fasi dello scambio dialogico gli scenari concettuali che lo sviluppo argomentativo via via disegna. Al fine di ricostruire la ratio dell'articolazione dell'opera e di decodificare il significato delle sue diverse parti nel quadro dell'argomentazione filosofica, l'analisi muove dall'ultima sezione del dialogo, ove si incontrano le formulazioni teoriche più significative e più trasparenti nelle loro implicazioni, per risalire all'ampia e cruciale sezione etimologica, e approdare all'iniziale impostazione del dibattito.