«[...] studiavo Origene: che spiegava come i cacciatori e i pescatori inseguivano misticamente, sui colli e nel mare, la sfuggente selvaggina delle parole e degli uomini di Dio, vedendone solo il dorso e le orme, sulla sabbia o nelle fessure della roccia. I profeti, insieme, costituiscono le maglie della rete di Dio. Ognuno di noi è preso nelle maglie della sua misura, del suo profeta, dove Dio lo spinge. A me è toccata la ventura bellissima di incappare in padre Chenu, per il quale, con lui, ringrazio il Signore». Così Vittorio Peri scriveva a frère Marie-Dominique Chenu e nelle sue parole è possibile intravedere il fascino di questa corrispondenza, che rivela l'amore di entrambi per la Chiesa, l'intelligente partecipazione alla complessità della sua storia in cammino, la speranza sempre viva anche nelle ore buie della vita.
Tre donne sono le protagoniste di questo libro, Virginia Galilei, Paolina Leopardi e Vittoria Manzoni che la storia ricorda per via degli stretti legami di parentela con uomini illustri. La prospettiva viene qui ribaltata: tutta l'attenzione si concentra su di loro mentre Galileo Galilei, Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni vivono in queste pagine come figure in trasparenza. Con il passo avvincente del racconto e una scrittura di grande limpidezza evocativa, Francesca Romana de' Angelis ricompone la loro vicenda umana. Lo studio attento e appassionato dei documenti - lettere, diari, scrittura della memoria - diventa con naturalezza un narrare in prima persona, una penna prestata a restituire la delicatezza e l'intensità della loro voce. Diverse per temperamento, opportunità, destino e ambiente, tutte rivelano sensibilità, capacità di giudizio e una straordinaria ricchezza di mente e di cuore e ciascuna, nella comune difficoltà o impossibilità di scegliere in quanto donna, a suo modo tenta di uscire dal buio in cui l'avvolge l'ordine sociale e familiare inventando qualche spazio di libertà, mentre i piccoli eventi quotidiani che scandiscono le loro sacrificate esistenze si intrecciano ai grandi eventi della storia, decisa e vissuta dagli uomini. Ad introdurre queste tre luminose figure una donna che appartiene non alla vita ma alla letteratura. Nella poetica invenzione di Penelope, che decide di cambiare il suo destino e rivendica il diritto di raccontarsi dopo essere stata tanto raccontata, si rivela il senso di questi ritratti di donne e insieme «si verifica il miracolo di avvincere il lettore fino alla conclusione del libro» (Nicola Longo).