Trentacinque celeberrime "lezioni" conducono il lettore a impadronirsi con ordinata gradualità del campo psicoanalitico nel suo insieme, in una lettura affascinante, di insuperato valore formativo e al tempo stesso di interesse sempre attuale per chi non voglia accontentarsi di una conoscenza parziale e di seconda mano. La fama e la popolarità di Freud si fondarono in larga misura su questo libro, che per il rigore con cui sono presentati i concetti e l'estrema limpidità dell'esposizione fu subito considerato un capolavoro, ed ebbe, nel mondo intero, grandissima diffusione. Vi si trovano una illustrazione esauriente della teoria psicoanalitica e delle sue applicazioni, e in più le opinioni del padre della psicoanalisi su molte importanti questioni, come l'educazione, la violenza, la guerra, la storia, la società, la religione, la femminilità.
Totem e tabù - Psicologia delle masse e analisi dell'Io - Dopo i saggi generali sulla psicoanalisi il secondo grande indirizzo di pensiro di Sigmund Freud è stato rivolto alle ricerche antropologiche e sociologiche, la cui prima fioritura sono proprio gli studi poi confluiti nell'importante affresco di "Totem e tabù" (1912-13), fino alle successive analisi dell'"anima della massa" (1921). In questi scritti Freud dimostra in modo definitivo la fecondità della teoria psicoanalitica applicata anche a sfere effettivamente lontanissime dal suo terreno d'origine. Dal concetto di sacro {totem) a quello di proibito (tabù) fino alle motivazioni profonde che inducono gli individui a comportarsi nella massa in modo diverso da come si comporterebbero isolatamente. In questo volume sono raccolti i due testi principi di questo importante filone di opere.
Nei saggi generali sulla psicoanalisi qui raccolti Sigmund Freud presenta la somma del suo pensiero e le tappe fondamentali che ne scandirono lo sviluppo nel corso di tre decenni di ricerca e di meditazione (le Cinque conferenze sono del 1909, il Compendio del 1938, un anno prima della morte). Nell’insieme questi testi offrono una sintesi completa dell’intero campo psicoanalitico, dei suoi fondamenti teorici come delle sue applicazioni.
I panni indossati da Freud sono anzitutto quelli dello scienziato che interpella il lettore e lo invita a riflettere, a imparare di più. Accostarsi a queste pagine vuol dire dunque fare uno sforzo severo di autoconoscenza, assumere elementi del tutto nuovi per l’interpretazione dei sentimenti umani.
l'autore
Sigmund Freud (1856-1939) pubblica nel 1899 l’Interpretazione dei sogni, l’opera che svela i meccanismi di funzionamento dell’inconscio e inaugura l’applicazione del metodo delle libere associazioni: è la nascita della psicoanalisi, di cui gli scritti della maturità innalzeranno l’edificio dottrinale. L’edizione delle sue Opere è apparsa presso Bollati Boringhieri.
Nessuno che voglia affrontare lo studio della psicoanalisi può prescindere dalla lettura dell'Interpretazione dei sogni, l'opera capitale di Freud, il «nuovo contributo alla psicologia che sorprese il mondo» quando apparve la prima volta alla fine del 1899. La più valida di tutte le sue scoperte, l'intuizione che capita, se capita, una volta sola nella vita, come Freud scrisse pochi anni prima di morire, L'interpretazione dei sogni viene qui presentata nell'edizione condotta sul testo critico e corredata di tutte le numerose varianti, aggiunte, correzioni, arrecate dall'autore per ciascuna delle otto edizioni pubblicate fino al 1930. Si può così assistere e partecipare, seguendo la storia interna del testo, alla formazione graduale della scoperta che ha più radicalmente mutato la prospettiva della cultura moderna.
Il grande valore teorico del "Caso dell'uomo dei topi" (1909), per penetrare i sottili meccanismi della nevrosi ossessiva, si arricchisce di un inatteso interesse tecnico alla luce dell'appendice inedita costituita dagli appunti di lavoro che Freud era venuto stendendo nel corso del difficile trattamento. Anche l'altra storia clinica pubblicata in questo sesto volume delle "Opere", quella del presidente Schreber (1910), ha un particolare interesse tecnico oltre che teorico poiché Freud, per sottoporre ad analisi un caso grave di paranoia, altrimenti inaccessibile alle normali regole del trattamento, ritaglia ingegnosamente ampi passi dell'autobiografia scritta da Schreber stesso. Grande sarà l'influenza sulla letteratura posteriore di questa audacissima e discussa incursione freudiana nel campo degli oscuri processi della follia. Accanto a questi due contributi clinici, cui si affianca la suggestiva biografia psicoanalitica tratta da "Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci", Freud sviluppa in brevi ma importantissimi saggi teorici tutti i grandi temi della sua ricerca e dedica per la prima volta alla tecnica della psicoanalisi alcuni scritti insuperati per sapienza e limpidità.
In Al di là del principio di piacere, l'operetta più discussa di Freud per l'audacia delle sue tesi speculative, la dialettica delle pulsioni umane risulta governata da un dualismo drammatico: agli sforzi costruttivi e unificanti dell'Eros, che rappresenta nel mondo del vivente le pulsioni di vita, si oppone fin dalle origini, silenziosa ma inesorabile, l'attività distruttiva delle pulsioni di morte. Alla luce di questa ipotesi severa sono esaminati, in Psicologia delle masse e analisi dell'Io, i comportamenti tipicamente regressivi e irrazionali della psiche collettiva, e, in L'Io e l'Es, i reciproci condizionamenti e i conflitti profondissimi fra le tre istanze in cui si articola la struttura della personalità psichica: l'Es, l'Io e il Super-io. Sempre, infatti, anche quando i risultati del suo concreto operare nel mondo e fra gli altri uomini appaiono grandiosi per precisione ed efficacia, l'Io di ciascun individuo è per Freud minacciato e nevrotizzato dalla necessità di dare soddisfazione sia alle cieche istigazioni passionali del suo Es, sia a quei superiori e irrevocabili principi e ideali etici di cui si fa portatore il suo Super-io; ma i comandi e i divieti del Super-io si esprimono spesso nell'Io sotto forma di inconsci sensi di colpa, inducendo quindi bisogni feroci di punizione e di morte. Fanno corona a queste tre opere fondamentali, in cui il pensiero metapsicologico freudiano trova la sua definitiva sistemazione dottrinale, una trentina di altri scritti, alcuni molto importanti sotto il profilo clinico e teorico.