Il volume ripropone le due storie "San Francesco e il lupo" e "San Francesco e la notte di Natale". Un vecchio lupo rifiutato dal branco si aggira affamato nel bosco e compie razzie di bestiame, ma quando si trova davanti un frate addormentato su un letto di sassi e si avvicina ad annusarlo sentirà un odore nuovissimo, un odore magico. E magica è anche la notte di Natale del 1223, in cui Francesco, guidato dal volo delle lucciole e in compagnia di altri uomini, compirà il cammino verso la grotta dove li attende l'arrivo di Gesù. Due intensi momenti di incontro tra Francesco e la natura raccontati dalla massima esperta del santo e illustrati da un artista. Età di lettura: da 7 anni.
C'era una volta uno stagno. E sul fondo soffice di questo stagno vivevano piccole larve di libellula. Il paesaggio in cui si muovevano era un bosco di piante acquatiche sempre in movimento, sui cui steli le larvette si dondolavano come in una culla. Ogni tanto una larva diventava un po' più grande delle altre e veniva presa dalla voglia di salire in superficie. Le compagne la vedevano arrampicarsi su uno stelo d'erba e sparire per sempre. Questo le rendeva molto tristi ma anche molto curiose. Una piccola larva coraggiosa promise che, quando fosse stato il suo turno, sarebbe tornata sott'acqua a raccontare alle compagne la sua avventura. E il grande giorno arrivò... Età di lettura: da 5 anni.
Si avvicina il Natale e Francesco è invitato dall'amico Giovanni a passare la vigilia a Greccio, con la gente del suo villaggio. Francesco, reduce da un viaggio nei paesi martoriati dalla guerra (la quinta Crociata) è stanco e perseguitato dagli incubi. Ma accetta e intraprende con l'amico il lungo cammino, accompagnato dal suo fido asinello. La temperatura è stranamente mite e il loro viaggio è costellato di avvenimenti eccezionali e miracolosi. Come l'apparizione di una sorgente nel bosco e la silenziosa compagnia degli animali, che scortano Francesco e i suoi compagni lungo il percorso. E il volo delle lucciole d'inverno, che guidano la comitiva verso la grotta dove, davanti alla mangiatoia vuota, basterà che ci siano il bue e l'asino, in attesa dell'arrivo di Gesù. Dopo "San Francesco e il lupo", Chiara Frugoni ci racconta un altro episodio della vita del santo, illustrato dagli acquerelli di Felice Feltracco. Una storia incentrata sull'universale messaggio d'amore e di pace di cui il Natale è portatore. Età di lettura: da 7 anni.
Un vecchio lupo rifiutato dal branco si aggira affamato nel bosco, si avvicina a case e fattorie e compie razzie di bestiame. Gli uomini lo temono, lo odiano, ma non riescono a catturarlo. Allora chiedono aiuto a un frate, che si dice abbia il dono di capire la lingua degli animali. Francesco promette di parlare al lupo e si avventura con un gruppo di fratelli alla sua ricerca. Ma quando cala la notte e si ode l'ululato del lupo, i frati fuggono intimoriti, lasciando Francesco da solo. Anche lui ha paura, ma ha fatto una promessa agli uomini e continua a camminare nel fitto del bosco, a piedi nudi nella neve. Il lupo è sulle sue tracce, cacciatore di una preda sempre più vicina. Quando Francesco si ferma spossato e si addormenta su un letto di sassi, il lupo si avvicina, lo annusa e sente un odore nuovissimo, diverso da quello di tutti gli altri uomini, un odore magico. Quale? È una sorpresa. Dalla massima esperta italiana di San Francesco, una lettura originale e poetica di un episodio della vita del santo, accompagnata da immagini all'acquerello. I bambini apprezzeranno le avventure, gli adulti leggeranno una fiaba semplice e toccante. Età di lettura: da 7 anni.
E così accade che una studiosa come Chiara Frugoni lasci i sentieri della ricerca e torni a quelli di ciottoli che conducono a Solto, un piccolo paese dell'alta bergamasca, e alla casa dei nonni materni, dove ha passato tutte le estati della sua vita. Vi torna per raccontare un tempo che è stato quello dell'infanzia. Con un fortissimo senso delle radici e affidandosi alla nettezza dei sentimenti, Chiara Frugoni ricorda questo villaggio contadino prima della sua definitiva trasformazione: attingendo soprattutto a memorie private, ai personaggi famigliari che vogliono uscire da fotografie e quadri per prendere la parola e tornare a ripercorrere i propri destini. Chiara Frugoni illumina i bellissimi occhi chiari dello zio dottore, elegante anche per sentieri e strade infangate, scolpisce la laboriosa severità di Censo, il falegname, evoca la ruvida nonna Teresa e il pio nonno Serafino, si attarda su Diodata, sorella del nonno, scrittrice travolta dalle teorie dannunziane, vessillo di un'emancipazione senza libertà, morta chiedendo una coppa di champagne, rammenta in un nostalgico ritratto la misteriosa nonna Dina. La costellazione di personaggi si complica e si approfondisce lungo un arco temporale di un secolo. In questa "autobiografia con figure" si dispiega un mondo scomparso che è chiamato a dirci di cosa non deve andar priva la nostra memoria.