La storiografia moderna è una delle elaborazioni piú originali della tradizione europea, e si è tradotta in uno dei suoi campi di maggiore rilevanza culturale e civile. Nel XX secolo essa raggiunse il vertice del suo svolgimento, per approdare poi a una difficile crisi d’identità, che ne ha rinnovato metodi e tecniche di lavoro, tematiche e criteri di giudizio, ma si è sempre piú rivelata la spia di una crisi di identità dell’intera tradizione, di cui essa era un asse portante. Questo volume di Giuseppe Galasso traccia un ampio panorama che dà appieno, in una ricostruzione approfondita e molteplice, il senso di questa vicenda vissuta dagli storici europei (e non solo europei). Una vicenda che è qui seguita, nel quadro complessivo di tutto il piú ampio contesto culturale di cui la storiografia è partecipe, attraverso lo studio di alcune fra le maggiori figure ed esperienze storiografiche e culturali del Novecento, da Braudel a Furet, alle « Annales », a Vernant, Le Goff, Namier, Hobsbawm, Palmer, Popper, Arendt, Berlin, Mosse, Nolte, Maravall.
Liberalismo, insieme di principii politici ed economici fondati su un'idea individualistica della società e tesi a tutelare l'autonomia di iniziativa e di competizione del cittadino e delle élites; democrazia, governo fondato sulla partecipazione popolare, su un'idea comunitaria della vita civile e su principii di solidarietà sociale. Due modelli di regimi di libertà, che la storia ha portato, pur nella distinzione delle rispettive forze promotrici, a una reciproca integrazione e al trionfo su tutti gli altri sistemi e forze del mondo moderno.