Tre verbi, spesso utilizzati in successione dall'evangelista Luca, costituiscono il filo rosso di questo volume: ascoltare, custodire, realizzare. Li ritroviamo in particolare nella figura di Maria, che si chiede che senso abbiano le parole rivoltele dall'angelo dell'annunciazione, nei pastori, riferite al bambino appena nato, e al termine della parabola del seminatore. Attraverso la sua Lectio, padre Gargano invita a crescere nella conoscenza del testo, ricordando san Gregorio Magno («Le parole di Dio crescono con chi le frequenta con amore»), e a desiderare di essere tutt'uno con la parola del Vangelo. L'autentica Lectio divina, come insegnano i Padri della Chiesa, è quella che trasforma l'uomo al punto di divenire offerta agli altri come testo da leggere.
Un percorso attraverso il clima culturale e spirituale di Fonte Avellana e Camaldoli durante i secoli X-XII permette di interpretare il messaggio contenuto nell'insegnamento e nell'esempio di vita di San Romualdo (secoli X-XI). Si giunge di questa maniera al concetto di una "idiorytmia camaldolese", saltando a pie' pari la dualità di "Vita Attiva (cenobio) - Vita contemplativa (eremo)", e utilizzando finalmente la categoria di uomo unificato che consideri la necessità, per qualunque battezzato, quale che sia la sua forma di vita, sia "nel" mondo che "fuori" dal mondo, di diventare tutt'uno con Cristo, all'interno del riferimento teologico alla Communio Trinitatis e nell'esperienza della Perfecta Charitas.